Promozione Discografica - Radiofonica - Web

Un contratto discografico in 72 ore.

mercoledì 15 dicembre 2010 0 commenti

Selflabel.net offre alle band e agli artisti emergenti la possibilità di trovarsi in autonomia un' etichetta discografica consona alle proprie esigenze ed ottenere un contratto discografico in 72 ore.



Trovare finalmente un' etichetta discografica ora è semplice e veloce. Niente più attese infinite per risposte negative. Selflabel.net offre a tutti gli artisti emergenti una chance per entrare nel mercato discografico.

La procedura è semplice è veloce.

L' artista dopo essersi registrato al sito gratuitamente, sceglierà a quale delle 3 etichette proporre il proprio materiale.

Tramite una procedura semplice e veloce, l' Artista potrà inviare il proprio materiale. Non ci sono code per essere ascoltati con Selflabel.net. Il vostro materiale verrà subito esaminato con attenzione e se la valutazione sarà positiva riceverete un contratto discografico da visionare senza impegno. Il tutto avviene in circa 72 ore.

La proposta sarà per un contratto discografico della durata di 1 anno per la pubblicazione in formato digitale della vostra opera sui maggiori siti di download legale (iTunes, Amazon e altri...)

L'artista riceve il 60% delle vendite.

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Per qualsiasi infromazione: info@selflabel.net

Mutui a Tasso Zero

martedì 7 dicembre 2010 0 commenti



I mutui a tasso zero sono finanziamenti senza interesse e senza spese di apertura e chiusura. Ma occorre innanzi tutto chiarire un equivoco di fondo.

Un mutuo immobiliare a tasso zero, in pratica, non può esistere. Una banca non erogherà mai un mutuo se non, appunto, in previsione di poterne ricavare un adeguato guadagno per mezzo dell'applicazione di un tasso di interesse. E pertanto non occuperà mai una somma di denaro per svariati anni solo per riaverne indietro la stessa identica quantità.

Quindi, se una banca propone un mutuo a tasso zero, come minimo sta "enfatizzando" le condizioni del mutuo che va proponendo. E' possibile che si riferisca a particolari promozioni limitate nel tempo in cui sono le spese, e non il tasso, ad essere pari a zero. Oppure è possibile che, sempre a scopo promozionale e per un periodo di tempo limitato, sia prossimo a zero lo spread applicato sul tasso ufficiale. Infine è possibile che la banca intenda applicare condizioni particolarmente agevolate all'inizio del periodo di restituzione del mutuo (quello che viene definito tasso d'ingresso). In ogni caso è molto importante leggere e capire bene le condizioni del mutuo, specie di fronte ad offerte pubblicizzate con la definizione di "tasso zero" per appurarne la reale convenienza.

Completamente diverso è il caso di un mutuo, questa volta realmente senza interessi e senza costi di apertura e chiusura, realizzato con il contributo di un ente pubblico per favorire certe categorie sociali.

Un esempio è il caso in cui una Regione, o un Comune, stipulino accordi con istituti di credito per concedere, in numero limitato e al superamento dei requisiti stabiliti, l'erogazione di mutui a tasso zero a favore di giovani coppie. Oppure per promuovere interventi di riqualificazione energetica, ricostruzione, sicurezza ecc.

In questi casi però gli oneri degli interessi non si traducono in un mancato guadagno per le banche coinvolte, ma sono al contrario sostenuti dalla collettività.

Sui mutui regionali occorre sottolineare che in genere hanno durata limitata a 10 anni e possono comprendere vari ordini di agevolazioni (interessi zero, contributi a fondo perduto) anche in proporzione ai requisiti posseduti, per verificare i quali occorre controllare i bandi ufficiali.

Informazioni sull'Autore


Mario Santini - Mutui Online

Fonte: Article-Marketing.it

I diversi tipi di mutui

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Si sente sempre più spesso parlare di mutui. Ce ne sono di
ogni genere: edilizi, fondiari agrari, ipotecari, mutui per giovani coppie e
consolidamento debiti.

Tuttavia uno dei più famosi e conosciuti è sicuramente il mutuo casa.
Quest’ultimo non è univoco, ma si differenzia in numerosi
tipologie di mutui, ognuno dei quali è relativo agli immobili.

E’ possibile infatti accendere mutui per l’acquisto di
una nuova abitazione, ma anche per ristrutturarla o per costruirla, partendo da
zero.

Si può inoltre diventare proprietari di un immobile pagando praticamente
una rata di affitto: si tratta dei cosiddetti mutui affitto, caratterizzati da
una rata costante a dispetto di un tasso di interesse variabile.

Nel nostro paese sono sempre di più le persone che fanno ricorso a questo
genere di agevolazioni e per comprendere meglio tutte le offerte del mercato è
opportuno documentarsi attentamente, per effettuare
poi la miglior scelta in relazione alle proprie esigenze ed alla propria
situazione finanziaria.

E’ quindi consigliabile iniziare ad impadronirsi della
materia tramite i migliori siti di mutui
online
, per poter poi approfondire tutto ciò che realmente interessa presso
la propria banca o il proprio istituto di credito.

Non bisogna farsi influenzare dagli slogan promozionali che fanno
molto scalpore.

E’ necessario infatti iniziare a capire la differenza
tra mutui a tasso fisso e a tasso variabile, così come è bene distinguere il
tasso di ingresso da quello a regime.

Il primo infatti, contrariamente al secondo, è spesso
molto basso e serve per attirare nuovi clienti.

I mutui a tasso zero invece sono praticamente ridotti a particolari vantaggi o agevolazioni
ristrette ad un breve periodo, oppure si riferiscono al contenimento delle
spese di mutuo.

Serve quindi molta attenzione per non farsi distrarre dalle offerte allettanti
utilizzate solamente come specchietto per le allodole.


Informazioni sull'Autore


Chiara Bardini – Responsabile Comunicazione Mutuo Sul Web

Fonte: Article-Marketing.it

Quali sono le 8 linee guida del business innovativo?

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Innovare significa “crescere”.
Un’azienda non in grado di innovare il proprio business precipiterà
inevitabilmente in un limbo di incertezza senza prospettive. Una
considerazione semplice ma per niente
banale, dal momento che indirizzare le proprie risorse sulla ricerca, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica comporta la predisposizione di una serie di iniziative estremamente complesse e
coordinate.


Solo attivandosi in direzioni ben
pianificate e usufruendo di una serie di servizi a valore aggiunto si realizzeranno i
presupposti per la crescita aziendale e
dei processi tecnologici.


1-Qualificazione della ricerca: ripensare tutte le funzioni
dell’azienda in termini di “accelerazione dei processi di innovazione”. Per qualificazione della ricerca, non solo la ricerca industriale e
l’innovazione tecnologica fanno l’azienda innovativa ma anche il suo approccio
al marketing, alle risorse umane, agli aspetti finanziari.


2-Trasferimento tecnologie: qualora non fossero possibili o convenienti ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, il trasferimento di tecnologie e competenze risultano
essere le strade più sensatamente percorribili per gestire l’innovazione
dell’azienda. Di contro c’è da rimarcare che è fondamentale curare nel migliore
dei modi l’identificazione delle tecnologie strategiche per un dato prodotto o
processo, l’identificazione dei migliori fornitori, l’organizzazione e
realizzazione dell’intera operazione di trasferimento tecnologico.


3-Alta formazione: l’organizzazione delle risorse
umane deve essere improntata sulla flessibilità, sul continuo aggiornamento
delle competenze trasversali e sullo sviluppo orizzontale delle carriere.
Scendendo nel dettaglio sono necessarie una definizione delle competenze chiave delle
professionalità critiche, piani formativi specialistici per i profili
considerati prioritari, erogazione di attività formativa su tematiche
specialistiche del settore innovazione, ricerca e sviluppo, predisposizione di
un sistema di valutazione.


4-Creazione
di reti di imprese:
uno strumento di convergenza tra
le imprese sicuramente più caratteristico dell'economia industriale,
specialmente laddove la turbolenza dell'ambiente e la rapidità del cambiamento
tecnologico esaltano la rilevanza del capitale intangibile e della divisione
del lavoro cognitivo.


5-Venture capital: l'apporto di capitale di rischio da parte di
un investitore per finanziare l'avvio o la crescita di un'attività in settori
ad elevato potenziale di sviluppo.


6-Consulenze direzionali: che si focalizzino su un certo numero di
macro aree d’intervento ed in particolar modo, pianificazione strategica di prodotto e mercato, accesso a finanziamenti
e pianificazione finanziaria, internazionalizzazione, controllo di
gestione e business evaluation, sistemi di gestione.


7-Finanza agevolata: ottenere supporto e sostegno nelle situazioni
che necessitano di ristrutturazione finanziaria e
finanza strutturata. Garantirsi un’appropriata forma di assistenza
nell'ottenimento di finanziamenti agevolati e contributi per innovazione
tecnologica. Individuare insomma un ponte tra l’azienda ed il sistema
creditizio, per superare temporanee situazioni di squilibrio finanziario e
perseguire obbiettivi strategici di stabilizzazione e crescita a lungo termine.


8-Formazione
aziendale
: migliorare professionalità e
competenze di ogni tipologia (dall’informatica alle tecniche di marketing,
dalla qualità al controllo di gestione), di imprenditori, manager, impiegati,
tecnici, operatori in genere.


Informazioni sull'Autore


Giorgio Rossi


http://www.linkinnovazione.com/


Fonte: Article-Marketing.it

Tutto quello o quasi che c'è da sapere sul tasso eurirs

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In questo articolo parliamo del tasso eurirs, le sue caratteristiche e correlazione con i mutui a tasso fisso. EUROIRS, conosciuto anche come interest rate swap, nasce da accordi (swap) che si caratterizzano in funzione ad un lasso di tempo.
Pertanto ci sono diversi tassi irs, suddivisi per periodo di tempo, troviamo irs ad 1 anno, 2 anni, 10 anni fino ad arrivare ai 30, 40, 50 anni.



L'irs viene utilizzato dalla banche per determinare le proposte dei mutui a tasso fisso. Abbiamo che il tasso finale applicato al cliente sarà costituito dal tasso Irs relativo alla durata del contratto di mutuo più una quota denominata spread, che espressa in forma percentuale rappresenta il guadagno della banca.



Per trovare le rilevazioni del valore eurirs, è possibile rivolgersi al quotidiano il Sole 24 0re dove si possono trovare tutti i tassi irs aggiornati. E' possibile trovare inoltre su molti siti specializzati lo storico irs ed il grafico eurirs corrispondente alla durata.



La quotazioni eurirs è determinata principalmente dal mercato dei tassi a lunga scadenza, l'andamento tasso irs corrispondente principalmente con gli investimenti di origine
obbligazionaria della stessa durata. Tuttavia è assodato che bastano elementi esterni per far destabilizzare il sistema economico politico, per vedere il
tasso irs in rialzo. E' pertanto consigliabile che il tasso irs di riferimento che si sta utilizzando per concludere una stipula di un mutuo venga tenuto sotto osservazione fino all'ultimo, giusto per avere un aggiornamento eurirs.



Come per il tasso euribor, avere delle previsioni eurirs è molto difficile, molti economici ad inizio anno cercano di fornire indicazioni utili circa la sua previsione, basandosi principalmente su dati socio economici. Tuttavia prevedere che il tasso aumenti o diminuisca non influisce sul tipo della scelta migliore, in quanto chi opta per un mutuo a tasso fisso generalmente non lo fa per un reale risparmio, ma solo per avere la certezza di un importo della rata fisso, tanto per non incorrere a rischiosi rialzi in futuro che il mutuo a tasso variabile può comportare. Negli ultimi tempi, infatti, visto il rialzo del costo del denaro e l'aumento repentino del tasso euribor, molti italiani hanno deciso di contrarre il mutuo a tasso fisso. Tanto per fare due numeri, se nel 2002 i mutui stipulati erano circa l'80% a tasso variabile, oggi succede l'inverso, cioè 80 mutui su 100 sono a tasso fisso. Il governo inoltre, visto l'impennata del costo della rata dei mutui a tasso variabile, ha introdotto a partire da gennaio 2009 la possibilità ai mutuatari di ricorrere ai ripari attraverso una rinegoziazione del mutuo con indice eurirs effettivi del 2006, per questa normativa si consiglia di consultare la propria banca o l'ABI.



Informazioni sull'Autore



A cura di Zani Cotesta, per maggiori dettagli visita prestito-personale.net

Fonte: Article-Marketing.it

Consigli per gestire un buon bilancio familiare

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La domanda ricorrente in una famiglia quando si guarda all'aspetto economico è "ho appena ritirato i soldi al bancomat, dove diavolo sono finiti?".
Se anche tu, nella tua famiglia, ti poni spesso questa domanda un sistema di gestione del bilancio familiare può venirti in aiuto.

Il sistema di gestione del bilancio familiare purtroppo non fa miracoli, se il tuo stipendio è di 1500 euro al mese resterà sempre 1500 euro al mese però avrai maggiore consapevolezza di quali sono le spese quotidiane, settimanali ed impreviste e soprattutto saprai quali sono le spese inutili e sulle quali potrai dare una bella sforbiciata.

Quanto hai speso quest’anno di benzina? Quanto hai speso quest’anno di alimentari? E quanto per l’abbigliamento?

Il sistema di gestione del bilancio familiare ha come primo obiettivo quello di tenere traccia di tutte le spese che fai durante l’anno suddividendole in categorie e sotto categorie così da poter sapere in ogni momento quanto stai spendendo.

Avere queste informazioni è fondamentale ma non sufficiente per poter affrontare una grossa spesa imprevista. Sapere quanto hai speso non ti dice se avrai i soldi quindi dovrai fare uno sforzo in più creandoti una pianificazione annuale delle entrate e delle spese.

Il budget:

Per fare una pianificazione annuale delle entrate e delle spese, chiamato anche budget, dovrai prima di tutto pensare a tutte le voci di spesa quotidiane, mensili, annuali e impreviste che normalmente affronti come gli alimentari, la manutenzione della macchina, le spese per giornali e riviste, l’istruzione dei figli etc.
Quando hai fatto tutto l’elenco dovrai raggruppare queste voci di spesa in categorie e sotto categorie così da poter avere un quadro generare più snello e di più facile consultazione.

Quando hai fatto questo dovrai sommare tutte le entrate.

A questo punto hai tutti gli elementi per cominciare a fare la tua prima pianificazione economica. Dovrai destinare ogni singolo euro che entra nella tua famiglia ad una voce di spesa o di investimento fino a “consumarli” tutti.
Soprattutto le prime volte i soldi finiranno prima di finire l’elenco delle causali e qui dovrai fare una saggia operazione di taglio e cucito togliendo risorse dalle causali meno importanti a favore di quelle indispensabili.

Se hai causali difficili come “riviste e giornali” e non sai quanto mettere come budget previsto non ti preoccupare, la prima volta che stendi la pianificazione economica cerca di pensare alla categoria e non alla sottocategoria.

Approcciarsi correttamente ad un sistema di gestione del bilancio familiare vuol dire procedere per piccoli passi, cercare di entrare con precisione nel dettaglio di ogni voce è la strada migliore per perdersi ed abbandonare tutto.

Durante l’anno continuerai a compilare il sistema con le voci reali di entrata e di spesa e ti accorgerai rapidamente se il budget che hai creato è veritiero o meno.
Non dovrai correggere il tuo budget a meno di grossi errori, dovrai semplicemente far tesoro degli scostamenti che hai rilevato per fare, l’anno prossimo, un budget migliore e più preciso.

Soprattutto durante il primo anno sarà abbastanza facile che tu possa aver bisogno di voci di spesa che non avevi previsto; questo è uno dei casi in cui dovresti modificare il budget in quanto, se tu dovessi rispettarlo senza prendere in considerazione la nuova spesa ti troverai a fine anno con soldi in meno e nuovamente non saprai che fine hanno fatto.

Come ho scritto sopra la prima regola per gestire un buon bilancio familiare e soprattutto per mettersi in grado di poterlo seguire con costanza è di procedere a piccoli passi senza farsi prendere dall’entusiasmo ed entrare troppo nel dettaglio.

Informazioni sull'Autore



Valerio Carnevali

Software di gestione del bilancio familiare


Fonte: Article-Marketing.it

Assicurazioni: le polizze vita

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Destinare una parte dei propri risparmi per la costruzione di una pensione integrativa è diventato sempre più un imperativo per l'Italia. Per i giovani di oggi non è infatti pensabile arrivare all'età della pensione senza un qualche strumento integrativo che vada a compensare la rendita garantita dallo Stato. Il modo più tradizionale e semplice per costruirsi una rendita aggiuntiva consiste nella sottoscrizione di una polizza vita. La polizza vita si è evoluta nel tempo: dalle iniziali forme tradizionali si è passati a strumenti più complessi con maggiori contenuti in termini finanziari, come ad esempio le polizze vita "unit linked" e "index linked", ancorate all'andamento di particolari indici azionari.


Come funziona la polizza vita



La polizza vita è un contratto particolare stipulato tra un privato (il contraente) e una compagnia di assicurazione. In cambio del pagamento di una determinata somma di denaro, la compagnia di assicurazione si impegna, ad una data prestabilita, a corrispondere una rendita o un capitale. La somma di denaro che l'assicurato versa alla compagnia di assicurazione viene definita "premio" e rappresenta la remunerazione della società assicuratrice per il rischio che si assume. Quattro sono i soggetti che danno forma alla polizza vita: 1) la società di assicurazione; 2) il contraente, ovvero colui che stipula il contratto; 3) l'assicurato, la persona, cioè, a cui è riferito l'evento; 4) il beneficiario, ovvero colui che, al verificarsi di un determinato evento, ha diritto a ricevere la prestazione.


Come si sviluppa il premio. Come già detto in precedenza, la polizza vita prevede il pagamento di un premio. A seconda dei tipi di polizza, il pagamento avviene in un'unica soluzione al momento della stipula del contratto (premio unico), oppure attraverso versamenti periodici con scadenza annuale (premio ricorrente) per una certa durata. Esistono poi anche polizze a premio unico ricorrente: sono polizze molto flessibili che consentono, anziché impegnarsi in un versamento unico una tantum di grosso importo, di effettuare più versamenti con una frequenza scelta dall'assicurato e per un importo fissato di volta in volta. Al momento della sottoscrizione del contratto è senz'altro importante informarsi se il premio è al lordo o al netto dei caricamenti, dei costi accessori e delle imposte.


Rendita o capitale? In cambio del versamento del premio da parte del contraente la compagnia assicuratrice si impegna al versamento a una data stabilita, di un capitale o di una rendita. Optando per il capitale si ottiene dalla compagnia assicuratrice il versamento in un'unica soluzione di quanto maturato negli anni in base ai premi versati; chi sceglie invece la rendita, si assicura un vitalizio per il resto della propria esistenza o per un periodo prefissato. Come scegliere tra le due alternative? Dipende dalle necessità finanziarie del singolo e dalle motivazioni che lo hanno portato a sottoscrivere una polizza. Nella decisione finale rientrano anche motivazioni di carattere fiscale, perché il fisco riserva un trattamento diverso a seconda che si tratti di capitale o rendita.


Informazioni sull'Autore




Simone Ricci per Soldoni.it, sito di approfondimento dedicata all'economia, alla finanza e alla borsa italiana


Fonte: Article-Marketing.it

Gli annunci sui prestiti

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Con questo articolo vogliamo parlare delle pubblicità di prestiti e mutui che molto spesso leggiamo sui quotidiani e riviste.


In prima analisi notiamo che la frequenza di questo tipo di pubblicità è molto alta, notiamo, infatti, a volte che all'interno di un solo quotidiano vi sono diverse finanziarie che occupano a volte intere pagine. Tutte legate da un comune modus operandi, infatti, vi è quasi sempre per quanto riguarda proposte di mutui, una bella famiglia magari seduta al divano con fare rilassato e felice, mentre per quanto riguarda proposte di prestiti vengono usualmente pubblicate foto con persone in uniforme da lavoro.


Oltre alle immagini viene fornito un esempio di piano di ammortamento con relativi tan taeg; generalmente vengono proposti esempi con tre importi differenti con l'importo della rata da restituire nell'arco di 3 durate. Ad esempio leggevo non poco tempo fa una pubblicità che riportava l'importo richiesto di 8000 euro, con rata per 60 mesi a 167 euro, per 84 mesi a 129 euro e per 120 mesi a 99 euro. Tutti questi esempi di piani di restituzione sono accompagnati da una dicitura che evidenzia con quale tipologia di persona è stato creato l'esempio di sopra. Infatti, leggevo che l'esempio è stato formulato per un dipendente pubblico di 45 anni di età e con 25 anni di servizio. Rimborso con trattenuta in busta paga Tan del 4,75% Taeg min 7,99, calcolo isc ecc. in casi diversi per dipendenti di azienda privata e per pensionati la rata sarà di poco superiore.


Da notare che viene sempre usata quale tipologia di persona per il calcolare taeg, quella a cui viene la proposta più vantaggiosa, per i finanziamenti per la casa uno spread mutuo appetitoso.


Inoltre all'interno di queste pubblicità notiamo molto spesso la parola zero, sinonimo psicologico di poche spese, la parola zero viene spesso affiancata a mediazione, e spese. Troviamo inoltre la dicitura in neretto bella marcata "Finanziamo tutti", ma proprio tutti? Chi lo sa.


Ovviamente all'interno di queste pubblicità non mancano riportati a caratteri cubitali riferimenti telefonici per contatti, indirizzi ed e-mail.


Non molto tempo fa vi fu un avvertimento delle associazioni dei consumatori che a seguito di indagini e raccolte testimonianze poterono dire che dietro a molti annunci di prestiti sui giornali si nascondono molti usurai. Sopratutto in quelle pubblicità annunci ove vengono garantiti prestiti a protestati, disoccupati e casalinghe, si consiglia di evitare sopratutto quei tipi di annunci ove vengono riportate per contatto solo un numero di telefono cellulare.


E' doveroso dire inoltre che all'inizio di questo articolo abbiamo detto che le pubblicità sui vari quotidiani vengono fatte dalle finanziarie, ma molto spesso tali annunci a volte fuorvianti vengono fatti da dei mediatori che si attivano dietro compenso a cercare il finanziamento per conto del richiedente.


Informazioni sull'Autore



A cura di Francella Michela, per maggiori informazioni visita prestito-personale.net


Fonte: Article-Marketing.it

La Borsa italiana: cos'è e come funziona

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La Borsa italiana: cos'è e come funziona



La Borsa è un mercato fondato su regole precise in cui vengono scambiate determinate merci, che possiamo definire "strumenti finanziari". Le merci scambiate in Borsa sono soprattutto azioni, quote parte del capitale sociale di un'azienda, ma non solo. Rispetto al passato nella Borsa non vi è più nulla di fisico: il salone delle grida, gli agenti di cambio... sono un lontano ricordo e, ormai dal 1994, l'intero listino è informatizzato.
Da ciò deriva la possibiltà, ormai nota, del Trading online, uno strumento che consente di operare in borsa anche ai piccoli risparmiatori.



Solitamente, quando si parla di Borsa, si pensa immediatamente alle azioni, ma la Borsa è in realtà un mercato diversificato, dove sono trattati strumenti finanziari sempre più complessi. Proprio a causa di quest'ampia varietà di prodotti, si è reso necessario nel tempo ripartire la Borsa in più segmenti, secondo la logica di "un mercato per ogni tipologia di strumento finanziario". I mercati regolamentati operanti nel nostro paese sono diversi.




A seconda dei prodotti finanziari scambiati, la borsa si articola in comparti operativi: 1) Azionario (MTA - Mercato Telematico Azionario), in cui si scambiano i titoli azionari quotati in Borsa. A sua volta, questo mercato si suddivide in: a. Blue Chip, b. Star, c. Standard, d. MTA International, e. MTF (Mercato Telematico dei Fondi). 2) SEDEX , 3) After Hours (TAH), 4) MOT (Mercato Telematico dei Titoli di Stato e delle Obbligazioni), 5) Contratti a premio (MTR), relativi ad azioni, obbligazioni convertibili, warrant quotati e diritti di opzione, 6) IDEM (Italian Derivates Market).




Nuovo Mercato. È un mercato che si rivolge alle imprese dotate di maggiori contenuti innovativi e con alte prospettive di crescita. Permette inoltre di dare una forte visibilità europea alle imprese quotate, in quanto il Nuovo Mercato fa parte del circuito Euro.NM, alleanza di mercati azionari per le imprese innovative.




Mercato ristretto. È il mercato in cui vengono negoziate azioni, obbligazioni e warrant che non sono ammessi alle contrattazioni ufficiali di Borsa: tale mercato presenta infatti criteri di ammissione alle quotazioni meno severi rispetto al mercato principale, ma offre comunque all'investitore le stesse garanzie del mercato maggiore.




IDEM (Mercato Italiano dei Derivati). Nell'IDEM vengono trattati gli strumenti derivati come i contratti futures e i contratti di opzione aventi come attività sottostante strumenti come i tassi di interesse, valute...




Mercato dei blocchi. In esso troviamo pacchetti di azione, appunto "in blocco", ovvero con quantitativi così alti che la loro negoziazione sul mercato azionario principale provoca uno spostamento delle quotazioni (verso l'alto in caso di un grosso ordine di acquisto, verso il basso in caso di vendita): per evitare questa situazione è stato previsto di scambiare questi pacchetti in tale mercato.




Terzo Mercato. È un mercato non regolamentato. Le contrattazioni, infatti, avvengono "spontaneamente" in un locale presso Piazza Affari, dove gli intermediari si scambiano titoli non ancora quotati nel mercato regolamentato.




Le possibilità, per chi vuole investire parte dei propri risparmi in Borsa, sono divrse: 1) essere un investitore individuale e agire in piena autonomia (attraverso il trading, lo strumento più immediato e meno costoso; appoggiandosi alla propria banca); 2) scegliere la strada del risparmio gestito, affidandosi a un professionista dell'investimento (si possono sottoscrivere quote di un fondo o affidarsi a una gestione patrimoniale).

Informazioni sull'Autore



Simone Ricci per Soldoni.it, sito dedicata all'economia, alla finanza e alla borsa italiana.

Fonte: Article-Marketing.it

Il segreto del guadagno? La guida del risparmiatore!

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Non è certo agevole il compito del risparmiatore di fronte alla notevole complessità dei mercati finanziari: è da questa insicurezza che nasce la necessità di rivolgersi a professionisti della finanza, persone in grado di massimizzare i risparmi, ovvero il loro rendimento.


Banche e risparmio gestito. La banca è senza dubbio l'attrice fondamentale nell'allocazione dei risparmi delle famiglie. Nonostante un malessere abbastanza diffuso tra gli italiani nei confronti degli istituti creditizi in generale (lamentele riguardanti in particolare i costi dei servizi e delle commissioni), il rapporto tra risparmiatore e istituto si configura come una struttura portante delle strategie di risparmio. In particolare, il risparmiatore può assumere tre diversi atteggiamenti nell'approccio con la banca: 1) di rifiuto, ovvero si agisce in totale autonomia e viene rifiutata ogni proposta da parte dell'intermediario; 2) di delega parziale, si sceglie direttamente la composizione del portafoglio, ma viene delegata all'intermediario la gestione; 3) di delega totale, ci si affida totalmente all'intermediario per la composizione del portafoglio e per la scelta dei titoli.


Il risparmiatore fai-da-te. Per chi vuole operare autonomamente e individualmente, il modo più immediato per investire in borsa è quello del trading online, che permette, da casa o dall'ufficio, con costi contenuti, di collegarsi tramite un computer al sito della banca di cui si è scelto il servizio. Per chi però non vuole arrendersi alla tecnologia, ma al contempo vuole fare di testa propria, bisogna accettare l'intermediazione del proprio istituto di credito.


Acquistare azioni in banca. La compravendita di titoli in banca è un'operazione molto semplice: basta infatti recarsi a uno sportello e rivolgersi al funzionario incaricato. Si compila un modulo e l'ordine può essere eseguito dalla banca stessa, oppure viene inviato a una Sim, che di solito è un'emanazione della banca; l'ordine viene quindi immesso nel sistema secondo le modalità impartite dal cliente e, a questo punto, la banca invia al cliente il fissato bollato che comprova l'attestazione dell'ordine.


Acquistare azioni estere. Stesso discorso vale per l'acquisto di azioni estere: l'unica differenza risiede nel fatto che le commissioni sono generalmente più elevate. Se infatti, per fare un esempio, si acquistano azioni alla Borsa di Parigi, la banca deve appoggiarsi a un intermediario francese, con la conseguenza che la commissione raddoppia. Con l'introduzione del trading online, comunque, questi costi sono stati notevolmente abbassati dalle banche, anche se sono variabili da istituto a istituto.


Acquistare obbligazioni estere. Le banche solitamente acquistano bond esteri al momento dell'emissione nel paese d'origine per metterli poi a disposizione della clientela. Quindi, recandosi allo sportello bancario e volendo acquistare determinate obbligazioni, l'operatore andrà a verificare cosa è rimasto nel portafoglio della banca.


Le gestioni patrimoniali. Per chi decide di delegare a dei professionisti la gestione totale dei propri risparmi, lo strumento più adatto è sicuramente la gestione patrimoniale. Esistono due categorie di gestioni patrimoniali:


1. GPM. Sono le Gestioni Patrimoniali Mobiliari, in cui si può investire prevalentemente in valori mobiliari: è uno strumento molto adatto a chi dispone di capitali molto consistenti, anche perché maggiore sarà la somma in denaro data in gestione più alta sarà la prospettiva di guadagno.


2. GPF. Le Gestioni Patrimoniali in Fondi permettono di investire solo in fondi comuni e si adattano a coloro che dispongono di capitali più modesti. Esse sono nate da un'esigenza ben precisa: tra i numerosissimi fondi proposti, è facile che il risparmiatore possa entrare in confusione. Le GPF rappresentano lo strumento più adatto per districarsi in questa "giungla", in quanto permettono la possibilità di affidare incombenze come la scelta del fondo o il ribilanciamento del portafoglio fondi a un money manager, un professionista della finanza.


I costi. Le spese sono variabili: solitamente sono richieste delle spese periodiche di gestione. I costi in media oscillano tra lo 0,5% e il 2% del capitale investito e tendono ad accrescersi quanto maggiore sarà la componente azionaria della gestione. I risparmiatori sono disposti a sostenere costi aggiuntivi in cambio della garanzia della gestione professionale del loro portafoglio: garanzia che comunque non è sempre scontata. Il consiglio è quello di provare a trattare una riduzione della commissione o di rivolgersi ai gestori che offrono GPF "multimarca", ovvero che investono in fondi di più emittenti, garantendo una diversificazione di prodotti e portafoglio.


Informazioni sull'Autore



Simone Ricci e Franco Spada per Soldoni.it, sito di approfondimento dedicata all'economia, alla finanza e alla borsa italiana.

Fonte: Article-Marketing.it

Moderne lavorazioni industriali ecosostenibili

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Tra
le normative comunitarie, il trattato di Kyoto, l’allarme per
l’inquinamento del pianeta, anche le aziende pian piano devono
adeguarsi a certi standard ambientali. Non possono più fare finta di nulla. E' necessario che inizino a ridurre le loro emissioni tossiche e che si dedichino alla ricerca di tecniche ecosostenibili.

È
questa la vera sfida di questo millennio. L’economia sostenibile è
infatti quella incentrata su un modello di sviluppo sostenibile. Questo
tipo di economia, ancora purtroppo non abbastanza sviluppata, prevede
che lo sviluppo della società sia perseguito in modo da rispettare
l’ambiente e di utilizzare le risorse a nostra disposizione in modo da
permettere a queste di rigenerarsi. In questo modo anche le future
generazioni avranno la possibilità di utilizzare le risorse. Purtroppo
è un concetto che è stato recepito abbastanza tardi dalla società, per
ciò ora siamo molto indietro per quanto riguarda lo sviluppo in questo
campo.

Ci sono però aziende che stanno muovendosi per cambiare questo stato.
La
crescente competizione dei mercati impone agli operatori di puntare
sulla qualità dei prodotti, senza accrescerne i costi e l’efficienza
della produttività, anche e soprattutto alla luce delle nuove normative
europee. Per questo sempre più aziende stanno puntando sull’innovazione
e sulla ricerca di nuovi materiali e nuovi macchinari.

Un settore molto importante per l’ecologia è per esempio quello dei trituratori industriali.
I trituratori industriali possono essere utilizzati per ridurre i
volumi degli scarti della lavorazione di: materie plastiche ingombranti
(bidoni, cassette, paraurti,ecc.), cartone, legna, imballaggi, gusci e
noccioli di frutta, scarti di pelle e cuoio, cortecce, lattine in
alluminio e ferro, copertoni di autovettura, ramaglie ed altro. Queste
macchine sono indispensabili per la triturazione e la gestione degli
scarti, le nuove tecnologie permettono la riduzione al minimo
dell’apporto di manodopera per le operazioni di carico e scarico del
trituratore e la facilitazione di tutte le operazioni di riciclaggio
dei materiali di scarto.

Altre macchine molto importanti in questo senso sono anche i compattatori
di rifiuti. I compattatori risultano essere, ad oggi, la soluzione
ottimale per chiunque voglia gestire in modo semplice, sicuro ed
indipendente la raccolta di rifiuti. Si tratta di macchine
tecnologicamente avanzate ma di uso molto comune, che rendono lo
smaltimento dei rifiuti, e soprattutto il loro riciclaggio, più facile e
veloce.

Ma non solo in questo comparto industriale, in tutti i
settori le aziende puntano alla progettazione e creazione di moderne
macchine industriali, dalle impastatrici
alle pompe, ai macchinari per la verniciatura a polvere invece che a
spruzzo, a prodotti ecosostenibili che puntino ad un moderno piano di
sviluppo economico sostenibile. Negli ultimi anni, quindi, abbiamo
assistito a moltissime innovazioni in questo senso, alla creazione di
nuove macchine e nuove tecnologie.

Dalle tecnologie innovative
per il trattamento dei rifiuti alla creazione di nuovi macchinari che
rispettino l’ambiente e di lavorazioni che non danneggino l’ambiente o
le persone, questa è di certo la strada da seguire nel futuro. Anche e
soprattutto in un momento di forte crisi economica, per cercare di
uscire in fretta da questo momento di stallo, è indispensabile
continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo. Perché è proprio
su questo fronte che possiamo e dobbiamo competere sul mercato
mondiale, non fossilizzandoci su produzioni ormai superate, ma
innovando e offrendo prodotti e servizi all’avanguardia.


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A cura di Martina Meneghetti

Prima Posizione Srl - Pubblicità hotel

Fonte: Article-Marketing.it

Come trasformare la propria auto in una supercar

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Pensando ai vetri oscurati a
molte persone possono venire in mente le macchine super equipaggiate di Supercar
oppure di Batman: loro, come altri protagonisti di film e serie tv, giravano
con auto sportive, potenti e veloci, i cui piloti erano protetti da occhi
indiscreti grazie ai vetri scuri che li circondavano. Proprio questo, in
effetti, era il motivo per cui i vetri oscurati erano proibiti in Italia, che
negli ultimi anni si è allineata con le normative europee in tema di pellicola
oscurante
per i vetri dell’auto: mentre prima era possibile avere i vetri
oscurati solamente comprando un’auto in cui erano previsti sin dalla
costruzione, ora si possono aggiungere delle pellicole oscuranti per ottenere lo stesso effetto. I vetri
oscurati però sono permessi solo sui vetri laterali posteriori e sul lunotto,
perché il guidatore, per legge, deve comunque essere sempre visibile: niente
vetri oscurati sui finestrini laterali anteriori, quindi, né tantomeno sul
parabrezza.


Oltre a rendere meno visibile
l’interno della macchina e, di notte, evitare al guidatore il fastidio dei
fanali delle macchine che seguono, i vetri oscurati hanno altri effetti
positivi, tra cui quello di ridurre la temperatura dell’abitacolo di guida,
perché le pellicole hanno delle componenti metalliche che filtrano i raggi
solari, riducendone quindi il calore. Insieme alla riduzione della temperatura,
l’oscuramento dei
vetri dell'auto
quindi contribuisce a ridurre anche i consumi di carburante, che
sono legati all’utilizzo dell’aria condizionata, e gli sbalzi di temperatura
tra esterno e interno, che d’estate sono particolarmente scioccanti quando si
lascia l’auto al sole. Inoltre, anche se ci si augura di non dover godere mai di
questa caratteristica, in caso di urto la pellicola oscurante trattiene le
schegge di vetro, evitando che si disperdano nell’abitacolo.


Insomma, i vetri scuri danno
vantaggi di vario genere, dal punto di vista del risparmio, della privacy e della
sicurezza: rimane solo da scoprire come e dove installarli. In realtà è molto
semplice: esistono officine specializzate nell’applicazione della pellicola
per vetri dell'auto
. Le pellicole devono essere omologate, e per svolgere questo
tipo di lavoro è bene rivolgersi a rivenditori specializzati, in modo da
ottenere un risultato esteticamente perfetto, di alta qualità e a norma di
legge: sono necessari, infatti, omologazione, marchiatura e dichiarazione
d’installatore autorizzato. Con questi requisiti si potranno applicare le
pellicole seguendo le normative vigenti, della tonalità e della protezione che
si preferiscono: dal grigio chiaro al nero, le gradazioni sono varie, da
accostare ai colori della vostra macchina come più vi piace.


Una volta applicate le pellicole
oscuranti ai vetri, la vostra auto vi sembrerà un’altra: sia per l’aspetto
esteriore, che subirà sicuramente un cambiamento, sia per la guida, nella quale
noterete certamente diversi benefici grazie al riparo dalle luci troppo forti,
e infine dal punto di vista del confort, con la riparazione dai raggi solari che
i vetri oscurati vi garantiscono, e della sicurezza.


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A cura di Lia Contesso


Prima Posizione - registrazione
su motori di ricerca


Fonte: Article-Marketing.it

Rifacimento tetto: la sicurezza sotto ogni angolo della casa

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Per dormire sicuri non basta avere un tetto sulla testa ma occorre anche che questo sia in buone condizioni! La copertura infatti, che sia una tettoia, un solaio o altro, svolge una funzione fondamentale nell’isolamento dell’abitazione intera. Si tratta però anche di un’area molto delicata, essendo costantemente sottoposta all’azione degli agenti atmosferici. È dunque importante agire in maniera sistematica attraverso opere di manutenzione ordinaria e, qualora necessario, provvedere ad interventi di rifacimento della superficie del tetto. Proprio per la funzione primaria per tutto lo stabile, in caso di condominio i lavori di rifacimento del tetto non sono a carico solo dell’inquilino dell’ultimo piano e quindi direttamente interessato, ma divisi pro quota. Un intervento completo prevede la rimozione delle vecchie tegole e delle travi deteriorate. È possibile riutilizzare le parti meglio conservate. Anche nel caso di solai in legno è possibile, in alcune circostanze, evitare la sostituzione totale delle travi e sovrapporre la nuova struttura a quella precedente. Negli ultimi anni si sta sviluppando la tendenza a realizzare tetti ventilati. Il tetto ventilato crea una sorta di camera d’aria tra i pannelli isolanti e le tegole, ottimizzando così la ventilazione: questo permetterà di ridurre al minimo la dispersione di calore. Nell’opera di rifacimento, considerata nel suo complesso, assumono un ruolo fondamentale la coibentazione e l’impermeabilizzazione del tetto. Se invece la superficie complessiva del solaio è in buono stato gli interventi di rifacimento possono riguardare i particolari quali comignoli, cornici, finestre etc. Le nuove tecnologie permettono di utilizzare materiali di recupero che garantiscono peraltro un buon risparmio economico.

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Valerio Carnevali

Fonte: Article-Marketing.it

Arrampicata, campeggio e camper: vita all’aria aperta!

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Ora inizia il periodo delle offerte di Natale, che mettono
a disposizione degli amanti della vita all’aria aperta tante idee regalo per
Natale originali e personali. Per esempio, saranno più che mai necessari i
sacchi a pelo e le tende per l’inverno, adatte a mantenere una temperatura
adeguata al loro interno.


Le tende e l’attrezzatura
della protezione civile
sono certamente ottime in questi casi; ci si prepara
quindi ad affrontare il freddo e a mettere a riposo le piscine da esterno:
è in arrivo una nuova stagione da vivere all’aperto, con l’attrezzatura più
adeguata.


Ora il campeggio è un modo economico per trascorrere le
vacanze; e pensare che quando è nato, all’inizio del ‘900, essendo legato al
possesso di un’automobile, necessaria per raggiungere il luogo in cui si
sarebbe piantata la tenda, escludeva un’ampia fetta di popolazione, che non se
la poteva permettere.


Il primo a pensare a “dormire sotto le stelle” durante una
vacanza è stato T. M. Holding, che nel 1877 fece un giro in canoa per la Scozia
sostando in tenda; nel 1901 fu lui stesso a fondare la prima associazione di
campeggiatori, The Association of Cycle Campers.


Da allora le cose sono cambiate molto: ora i campeggi sono
strutture organizzate, e non è più consentito piantare la tenda in qualsiasi
posto; inoltre, non è più riservato a pochi, essendo l’automobile un mezzo che ormai
tutti possiedono.


I campeggi moderni sono aree attrezzate e sicure, con bagni
e ristoranti, che danno l’emozione della vita all’aria aperta pur concedendo le
comodità di un hotel: piscine, bagni, spiaggia riservata, e le tende dei
campeggiatori più assidui sono una vera e propria casa, con veranda,
fornelletti, griglie, frigoriferi, tavoli e sedie, ma la vita da campeggio rimane
pur sempre un po’ spartana.


Lo stesso dicasi per i camper: la vacanza in camper è una
scelta che dà la possibilità di vedere luoghi che soggiornando in hotel spesso
rimangono segreti. Anche in questo caso, naturalmente, le comodità possono
essere molte, ma comunque nella vita da camper non si è serviti e riveriti come
in un hotel di lusso: si tratta semplicemente di una scelta dettata da
preferenze e attitudini.


Tra le attività per cui l’inverno è la stagione perfetta c’è
l’arrampicata su ghiaccio: le cime innevate e ghiacciate si moltiplicano
rispetto all’estate, e diventano mete ancora più ambite per chi ama scalarle.
Le tecniche di arrampicata su roccia variano a seconda dell’abilità, e si passa
dall’arrampicata artificiale, nella quale si fa uso di attrezzi che aiutano la
salita sulla parete, a quella libera, nella quale si scala senza nessun ausilio
di attrezzi se non la corda e l’imbrago per limitare i danni in caso di caduta.


Nell’arrampicata su ghiaccio normalmente è previsto l’utilizzo
di scarponi chiodati e picconi, che aiutano nella salita della parete
ghiacciata, che può essere quella di un ghiacciaio o, per esempio, di una
cascata gelata.


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A cura di Lia Contesso


Prima Posizione srl – advertising
online


Fonte: Article-Marketing.it

L'autolavaggio ti stupisce

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Durante un fine settimana soleggiato normalmente si desidera impiegare il tempo a svolgere quelle attività che si amano, che fanno stare bene e rilassano dallo stress di una settimana frenetica che sembra non terminare mai.

C'è chi desidera passeggiare all'aria aperta gustandosi un buon gelato, chi non vede l'ora di fare sport, chi va a trovare i propri cari per passare una giornata in compagnia. C'è però anche quella persona che esce di casa, guarda la sua macchina e inorridisce nel vedere come l'ha trascurata. A questo punto decide di volerla riportare allo splendore che aveva il giorno in cui era fu acquistata.


La soluzione potrebbe essere di tornare in casa, vestirsi con un abbigliamento comodo e di poco valore, tirarsi su le maniche, prendere spugna, acqua e sapone e iniziare a pulire.

Ma perché privarsi del gelato, dello sport o di un po' di tempo in compagnia degli amici? Per non perdere tempo è stato inventato da un po' di anni un posto chiamato autolavaggio che offre servizi a chi ama la propria auto, ma non ha troppo tempo da dedicargli.

Esistono appositi impianti di autolavaggio a piste self-service dentro a box che sono funzionanti a gettoni o a moneta con un diverso numero di programmi da scegliere adatti per le tue esigenze (detergente, acqua calda, cera, risciacquo finale con osmosi).

Il cliente una volta sceso dalla macchina parcheggiata nell'apposito box si può servire da solo inserendo tante monete in base a quanti programmi sceglie di acquistare e poi inizia a pulire la propria autovettura.


Inoltre, per chi non ha comunque voglia o tempo di dedicarcisi personalmente, può parcheggiare la macchina su una pedana in un autolavaggio a spazzole. Rulli di spazzoloni, erogatori di acqua e sapone e appositi asciugatori si mettono in funzione e autonomamente si occupano del lavaggio della vettura. Spesso poi nei migliori autolavaggi trovi anche accessori a colonnina che possono soddisfare ogni ulteriore esigenza: distributore carta, gonfiagomme, acqua lava vetri, lucida cruscotti e nero gomma, profumo, lava tappeti e lava interni, spremi pelle.


Ultimamente una novità sta prendendo piede sul mercato, un'innovazione che esce dai soliti schemi e dalle classiche aspettative. E' chiamato "Eco wash" e si sta facendo spazio sul territorio nazionale in un numero sempre maggiore di aree. Si tratta di un risultato ottenuto da studi effettuati in laboratorio che si sono interessati a ricercare pratiche di lavaggio innovative incentrate sulle proprietà naturali degli elementi che sono poi la base dei prodotti utilizzati in queste specifiche stazioni.


I prodotti naturali sfruttati permettono di lavare un'automobile senza consumare acqua.

E' stupefacente quindi, se ci si vuole soffermare a riflettere, pensare come un mercato dell'autolavaggio, che scontatamente si considera statico, in realtà sia in continua evoluzione e ricerca di innovazioni da proporre.


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Sonia Dinelli in collaborazione con WashItalia


Fonte: Article-Marketing.it

Costruzioni in acciaio e loro benefici

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Forza e leggerezza sono le sensazioni immediate che si provano nella visione delle strutture di acciaio
impiegate in progetti di elevato valore architettonico ed
ingegneristico; la ricerca di nuove forme e le esigenze di duttilità e
“libertà” degli spazi esaltano l’impiego dell’acciaio nelle costruzioni
moderne che permette di limitare gli ingombri delle strutture ed
ampliarne le luci libere.

L’esigenza sempre più attuale di
controllare la sostenibilità e l’impatto ambientale sia dei processi
industriali che delle costruzioni realizzate e la sempre maggiore
sensibilità sul tema da parte dei progettisti e degli operatori del
settore, rendono l’acciaio al vertice della classifica dei materiali da
utilizzare grazie alla sua elevata riciclabilità, inoltre la facilità e
la velocità di montaggio in cantiere delle strutture prefabbricate
limitano i costi di gestione ed apprestamento. La flessibilità delle
strutture in acciaio e dei componenti prefabbricati permette infine la
possibilità futura di adeguamento e riqualificazione degli spazi, di
ampliamento, di sopraelevazione, per mezzo dello smontaggio e del
successivo rimontaggio e per mezzo della massima libertà nella
formazione di attacchi, sostegni ed irrigidimenti in opera.

L’acciaio
trova quindi un ampio uso nel campo dell’edilizia, dove si presta ai
progetti più vari e moderni. Un buon esempio di questo sono le facciate
ventilate. Sono di certo pareti che emozionano e nel contempo fungono
da vera e propria “pelle” per l’edificio, un connubio tra tecnologia e
forma, possono “alleggerire” visivamente pareti di grandi dimensioni,
possono riqualificare ogni tipo di tamponamento esistente e dare valore
architettonico anche all’involucro edilizio di minor pregio. Molteplici
sono i materiali utilizzabili quali l’alluminio in fogli o in compositi
tipo Alucobond, acciaio, l’acciaio porcellanato, il rame, il
fibrocemento, il vetro ecc. e molteplici sono le forme dei singoli
elementi componenti il sistema quali pannelli trapezoidali o ondulati,
estrusi, pannelli lavorati “a cassetta” o piani, lamiere stirate
utilizzati anche nella costruzione di impianti enologici.
Una corretta progettazione ed un corretto dimensionamento della
sottostruttura di ancoraggio sono fondamentali per ottenere l’effetto
di planarità, verticalità ed orizzontalità delle fughe del
rivestimento, così come è molto importante la scelta degli elementi di
finitura.

L’importanza del nell’’impiego di acciaio, in tutti i diversi e numerosi utilizzi della carpenteria inox,
rende possibile dare forma e leggerezza ai componenti architettonici di
progetto, indispensabili per la funzionalità e l’estetica dell’intera
opera.

Inoltre se parliamo di sisma è universalmente noto che la
miglior prevenzione dai danni del terremoto si realizza massimizzando
l’impiego di strutture portanti in acciaio. L’Italia per ora è ancora
il fanalino di coda nella costruzione di case ed edifici a struttura
metallica. Le ragioni sono molteplici, dalla mancanza di adeguata
formazione scolastica e del collegamento fra scuola e industria. Poche
sono ancora le aziende che si occupano di costruzioni in acciaio.
Eppure la sfida per il futuro è proprio questa.

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A cura di Martina Meneghetti
Prima Posizione Srl – Analisi Sem

Idee-regalo natalizie: le tendenze del momento

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Dite la verità: chi di noi non ha dato una sbirciatina qua e là, giusto per mera curiosità o perché comincia ad essere impellente la necessità di trovare qualche soluzione-dono in vista delle prossime festività natalizie?


Ed è consuetudine ormai diffusa ricorrere alla rete per questa esigenza, e ciò per vari motivi: senza dubbio perché le possibilità di scelta sono decisamente più ampie ed allettanti, rispetto al commercio di tipo ordinario, tradizionale o organizzato che sia, avendo la possibilità di optare anche per tipologie e referenze che non sempre sono alla nostra libera disponibilità. Oltretutto, perché la scelta può essere effettuata nei momenti a noi più consoni, perché no anche ad ora tarda, quando il resto della famiglia è a nanna. E le recenti ricerche sull’andamento del traffico web rilevano, per tale tendenza appunto, una impennata delle visite a siti e portali web di regalistica varia da novembre in poi. Tuttavia, l’agguato è sempre dietro l’angolo: aziende fantasma create all’uopo in rete; consegne mai effettuate; spedizioni affidate a corrieri sprovveduti, sicché ci si ritrova quanto necessario solo a festività ormai trascorse; ecc. Ecco, dunque, che è il caso di fare qualche minima considerazione in merito anzitutto alle tipologie di regali da scegliere, per ricordarsi di persone care in occasione di questo evento; e, conseguenzialmente, a chi rivolgersi in rete.



- Il solito arcano di ogni anno: cosa sarebbe il caso di scegliere per distinguersi dagli altri, per far emergere il nostro pensiero? Può tornare utile, a questo punto, chiedercelo noi stessi: cosa vorremmo ci fosse regalato questo Natale? Attanagliati dalle ristrettezze della congiuntura (ahinoi!) sfavorevole, ci priviamo quotidianamente di qualche “sciccheria”, di qualche “peccatuccio di gola”, ma almeno nel periodo delle festività vorremo trasgredire un attimino! Ecco, ci siamo, vorremmo deliziarci di qualcosa di esclusivo, che rompa i canoni del tran tran quotidiano, dell’alimentazione rubata in pochi minuti, concedendoci magari delle originalità tipiche delle nostre regioni. Ed in questo, permetteteci di dirlo, l’enogastronomia ed i prodotti tipici calabresi hanno tanto da dire! Ci siamo: un regalo natalizio di prodotti tipici calabresi, potrebbe essere una soluzione ideale per le nostre esigenze, ricorrendo alla rete. Ma a chi affidarsi? E le consegne, saranno precise, vista la bagarre dei giorni a venire? E poi, con quali referenze creare l’assortimento?


- Aziende in rete, in tal senso, hanno fatto la loro scelta, evidenziando in home page i feedback ricevuti dagli utenti, che hanno loro affidato preventivamente il proprio “sonante” (vedi pagamento in carta di credito o con bonifico anticipato) a scatola chiusa, ed ottenendo il giudizio complessivo sul loro “modus operandi” in termini, appunto, di customer service complessivo. Non dunque da aziende pagate allo scopo: è facile, infatti, se io pago qualcuno per dir bene di me, il risultato è presto ottenuto. Questi giudizi vengono espressi in via generale sull’efficienza dell’azienda sulla rete, in termini di qualità dei prodotti consegnati, del servizio di spedizione, di assistenza in senso globale, della sicurezza delle transazioni bancarie, ecc


- Ecco, un altro punto dolente: la spedizione e le consegne; ma come si fa? Un po’ di buona volontà non guasta, ed è presto fatto: se ci si affida a corrieri affidabili, si ottiene la relativa track di spedizione, che viene opportunamente girata al cliente; si effettua il monitoraggio dell’invio lungo tutta la filiera, ed il relativo riscontro della consegna effettuata, fino a poter verificare (financo!) la firma di chi ha ricevuto materialmente il pacco. Ed analogo iter si segue allorquando demandiamo all’azienda di e-commerce cui ci siamo rivolti, di effettuare la consegna per nostro conto direttamente ai destinatari della confezione-regalo.


- La scelta delle referenze: attenzione, campo minato! Per far davvero bella figura è necessario che la scelta venga effettuata su vere chicche, introvabili nell’ordinario, e di spessore. In ciò le aziende dell’e-commerce più all’avanguardia cercano di essere abbastanza esaustive nelle relative schede prodotto, nelle quali possiamo verificare il tipo di olio (semi/oliva) utilizzato per quei stuzzicanti “sottoli”; se quelle tanto accattivanti marmellatine hanno un contenuta di frutta più che consistente e nessun uso di pectina o altro conservante; nel caso, suggeriscano anche degli utili ed opportuni consigli d’uso sulla referenza, visto che si parla tanto, ad esempio di “nduja” calabrese, ma poi non si va oltre quello che è il suo uso più scontato, spalmandola su pane o crostini!

L’effetto sarà di sicuro impatto; se poi ciò comporta qualche rinuncia in più alle nostre spese dei successivi mesi, poco male: avremo però davvero colpito nel segno in un momento importante dell'anno!

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Giorgio Candia www.saporidellasibaritide.it

Fonte: Article-Marketing.it

Pulizie domestiche e industriali ecologiche

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Avere
una casa pulita e in ordine, trovare l’ufficio pulito e senza polvere
ogni mattina, sono momenti che diamo assolutamente per scontato. A
parte forse gli uomini che spesso credono che il bagno si pulisca da sé
ogni settimana. Ma i più consapevoli sanno bene che a meno di non voler
vivere nel lerciume è indispensabile pulire, spazzare, aspirare
abbastanza regolarmente. Tuttavia spesso questi prodotti sono tossici e
fortemente inquinanti, mentre si dovrebbe imparare ad utilizzare
sistemi più ecologici, come la lavasciuga per pavimenti industriali.

In
casa per esempio è importante imparare qualche semplice consiglio per
inquinare meno. L’acqua per esempio è il solvente per eccellenza e
viene pertanto utilizzata come ingrediente principale in quasi tutte le
preparazioni alternative per la pulizia, tuttavia non è una risorsa
disponibile all’infinito perciò bisogna imparare a ridurre gli sprechi.
Per esempio non aprite il rubinetto se non siete pronti con spugne,
stracci e detersivi. Lavate i piatti mettendoli a bagno in una
bacinella e chiudendo l’acqua quando interrompete il risciacquo.
Lavate le verdure e la frutta lasciandole in ammollo e risciacquandole
velocemente. Usate l’acqua in cui avete lavato le verdure o
risciacquato i piatti per innaffiare il giardino, lavare i pavimenti o
altre superfici della casa. Un rubinetto eroga da 20 litri al minuto;
non apritelo mai a pieno flusso e applicate riduttori o rompi getto
aerati per risparmiare fino al 30 per cento della quantità senza
perdere pressione. Raccogliete e usate l’ acqua piovana, per esempio
per innaffiare i fiori, lavare la macchina, pulire le superfici esterne
(garage, portici, ecc).

Se i detersivi sono troppo inquinanti,
in alternativa esistono altri prodotti naturali, come candeggina,
ammoniaca e bicarbonato di sodio. Tuttavia candeggina e ammoniaca
possono essere molto inquinanti e tossici, soprattutto se usati assieme
oppure in combinazione con l’acido muriatico. Il bicarbonato è invece
il prodotto principe, grazie alle sue caratteristiche: completamente
solubile in acqua e gentile sulla pelle, il bicarbonato non lascia
residui nocivi nell’ambiente. Si dice anzi che favorisca lo sviluppo
di microrganismi utili nelle acque di scarico e che la sua presenza
nelle acque degli oceani contribuisca ad ammortizzare gli effetti del
biossido di carbonio nell’atmosfera.

Anche le macchine per le
pulizie industriali si stanno modificando. Se infatti per i grandi
ambienti i rimedi casalinghi sono inattuabili, per ragioni di tempo e
fatica, la soluzione è la creazione per esempio di motoscope industriali
di nuova generazione. Un altro tema importante infatti è quello del
risparmio energetico, mentre la ricerca sulle energie rinnovabili si
intensifica, si cerca anche di mettere a punto macchine e macchinari
che consumino meno energia ed emettano meno agenti inquinanti.

In uffici e fabbriche infatti non si può certo rinunciare all’aspirapolvere industriale, tuttavia è importante dotarsi di nuovi mezzi più efficienti e più rispettosi dell’ambiente.

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A cura di Martina Meneghetti

Prima Posizione Srl – Consulenti Marketing

Fonte: Article-Marketing.it

Natale alle porte, voglia di regali e festeggiamenti

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I primi
freddi richiamano la voglia del caldo focolare, dello stare insieme
magari davanti al camino, in casa a festeggiare, riuniti con i propri
cari nei giochi più classici e più antichi.

C'è chi incomincia a pensare alle varie idee regalo
già da qualche mese prima, preso dalla voglia di festa, non vuole
ridursi all'ultimo momento e sceglie con cura ogni piccolo, grande dono
da fare ai suoi amici e parenti.

C'è invece chi non ci pensa
proprio ed ogni anno si ritrova nelle ultime ore della vigilia a
correre per negozi e centri commerciali per acquistare i doni rimasti.
Anche quella di ridursi all'ultimo momento può diventare alla fine un
simpatico rituale da ripetere ogni anno, da non fare assolutamente per
quanto concerne i gadget aziendali.
Ognuno si prepara quindi alla maggior festività dell'anno come più gli
si addice, c'è chi vi partecipa attivamente con molti regali e chi
invece, ad esempio, pensa solo ai più piccoli e per i grandi basta un
abbraccio di auguri. Di certo il Natale rimane la festa dei bambini che
aspettano con apprensione e speranza l’arrivo del Babbo dalla barba
bianca, ma spesso qualche adulto si toglie qualche voglia. E'
l'occasione buona per organizzare un bel viaggio e farsi così un bel
regalo oppure raggiungere la famiglia e trascorrere i giorni di festa
con i propri cari forse solitamente lontani.

Durante il
periodo che precede e segue le festività, le strade delle città si
addobbano di colori e decori, la sera si accendono le luci montate per
l’occasione e spesso i bambini si ritrovano nei negozi di giocattoli a
salutare qualche "Babbo Natale". Il clima natalizio colpisce tutti, chi
più chi meno, lo scambio dei doni rimane un'ottima occasione per fare
un bel regalo natale
ad un amico, anche un piccolo pensiero ed il gesto difficilmente viene
rifiutato. Sicuramente dal semplice libro al regalo più impegnativo,
come un gioiello, tutti trovano qualcosa da regalare, i negozi nelle
festività offrono di tutto e di più: dal dono che vale solo un euro
alla cifra più consistente, dal regalo più comune a quello più
ricercato, per cui bisogna qualche volta girare un po' di più.


Beh... che dire, quando il Natale si avvicina, ogni anno quel senso di
festa, di allegria di voglia di stare insieme preparando l'albero o il
presepe, non manca mai.

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A cura di Michele De Capitani

Prima Posizione Srl – Uscire dalle penalizzazioni Google

Fonte: Article-Marketing.it

Alcuni consigli per i regali alla fidanzata

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Ogni
anno diventa sempre più difficile trovare un regalo adatto per la fidanzata, un regalo
che la faccia emozionare e le faccia brillare gli occhi dalla felicità.

Sembra
un'impresa insormontabile, giorni e giorni di dubbi, richieste di
aiuto, tentativi di capire cosa potrebbe desiderare sopra ogni altra
cosa in questo momento.
Eppure ogni volta riusciamo a portarla a termine, anche se magari non sempre con i risultati sperati.
Ci
sono regali che hanno più successo e altri meno. Ci sono regali che
hanno solo un'utilità pratica e altri che hanno un significato
simbolico.

Ma quale delle due cose scegliere? Cosa apprezzerebbe di più? Il gesto o l'oggetto?

Iniziamo
col dire che ogni donna fa un po' storia a sé, alcune amano moltissimo
oggetti magari di poco valore ma che esprimono i vostri sentimenti per
loro. Ci sono ancora moltissime donne per esempio che dormono col letto
ricoperto di peluche, o che si circondano di fotografie di amici,
parenti, fidanzati, anche se li vedono tutti i giorni.
Molte altre
invece amano ricevere regali che possano usare, o indossare ancora
meglio. Vestiti, borse, scarpe, intimo sono regali che faranno sempre
felice un donna.

E' chiaro che occorre prima di tutto capire a quale dei due gruppi appartiene la donna del vostro cuore.
Un'impresa tutto sommato facile se vi fermato un secondino a leggere i segnali che lei vi manda.
Perché una donna manda sempre dei segnali, che l'uomo li stia recependo o meno.
E a prescindere dal regalo per ragazza nulla la farà più felice che sapere che è ascoltata e compresa anche quando non dice le cose chiaramente.

Certo classificare le donne solo in due categorie così ampie è molto riduttivo, spesso i limiti non sono netti ma estremamente fluidi. Dipendono dalle situazioni, dalle occasioni, dallo stato d'animo in cui si trovano.
Detto questo voi ancora non avete idee di regalo per donna e di cosa regalare alla vostra fidanzata, non disperate è normale.
Eppure le alternative certo non mancano. Dagli oggetti da gioielleria si può spaziare fino all'abbigliamento e a tutti gli accessori connessi.

Se non siete sicuri di incontrare i suoi gusti, meglio ripiegare su altre cose, come per esempio un profumo.
Ma potreste pensare anche al reparto tecnologia, come per esempio un iPod o i tanti accessori correlati. Anche
le console di gioco ora stanno indirizzandosi sempre più verso il
pubblico femminile, con nuovi colori e nuovi giochi che potrebbero
divertire anche le ragazze. Se è una persona sportiva si apre tutto
l'universo dell'abbigliamento sportivo o comunque degli accessori per
lo sport.

Insomma non è certo un compito impossibile trovare un regalo per il compleanno della donna,
sicuramente pensandoci un po' riuscirete a portarlo a termine come ogni
anno. E se proprio non trovate nulla che vi soddisfi completamente,
potete sempre scriverle il più romantico dei biglietti d'auguri.

Oppure
cucinare per lei una romantica cenetta. Se non volete cucinare, mettete
in valigia un bel costume nuovo e fatevi un bel viaggetto insieme,
anche di pochi giorni e di certo il vostro amore risplenderà e
trionferà!

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A cura di Martina Meneghetti

Prima Posizione Srl - Indicizzazione su Google

Fonte: Article-Marketing.it

Consigli e idee per un’estate al top

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La primavera è già iniziata e, seppur tra qualche pioggia, le giornata
si allungano, diventano più calde e tutti iniziamo pian piano a sognare
di quando andremo al mare, ormai non manca più molto tempo.

La maggior parte di noi aspetta con ansia
l’estate perché non vede l’ora di distendersi in spiaggia e buttarsi
nel mare. Ma non solo, estate vuol dire anche abbronzatura, passeggiate
sulla spiaggia, lunghe serate all’aperto, pic-nic, grigliate
all’aperto, liberarsi dai pesanti capi invernali e tornare come ogni
anno a mostrare il nostro corpo. Per non parlare poi dei costumi da
bagno, che sono indispensabili accessori di moda mare.

Ogni
estate riparte la gara non scritta su chi ha il costume più bello in
spiaggia, il corpo più abbronzato e scolpito. Infatti come ogni anno in
questo periodo gli iscritti in palestra crescono esponenzialmente. E
proprio in questo periodo un bel costume da bagno è proprio un regalo per donna
ideale. E chi compie gli anni in questo periodo è davvero fortunato,
perché può godere di un clima caldo e mite, ma non torrido e afoso!

Dato
che il tempo stringe, è bene cominciare fin d’ora a pensare non solo
alla meta delle vacanze, ma anche a non farsi trovare impreparate
davanti alla prova costume. Come ogni anno stilisti e case di moda si
sono sbizzarriti per creare costumi, bikini, parei, prendisole sempre
più belli e fantasiosi.
E se per caso la vostra ragazza ha la
fortuna di compiere gli anni proprio in questo periodo, un favoloso
costume alla moda è davvero un regalo per fidanzata
ideale. Perché la verità, che gli uomini lo capiscano o no, è che
regalare un capo d’abbigliamento farà sempre felice la loro partner. Se
scelto con cura ovviamente, ma il web ora è pieno di suggerimenti e
idee sexy e alla moda. E se lui non ci pensa fateglielo capire voi
chiaramente. Per essere al vostro meglio sulla spiaggia è
indispensabile avere il look giusto, sia con costumi all’ultima moda
che con i giusti accessori coordinati. E quindi tanto meglio pensarci
ora, perché quando il vero caldo arriverà i negozi, reali o virtuali,
si svuoteranno in fretta e a voi non resterà che accontentarvi di ciò
che è rimasto.

E se volete essere sicure di accaparrarvi i
costumi più sexy, le fantasie più trendy ma anche i materiali più
comodi e “ultimo ma non ultimo” la taglia adatta e il costume che calzi
a pennello, non potete dimenticarvi di cominciare a controllare negozi
e riviste sia nel mondo virtuale che in quello tangibile. Quali sono i
colori moda della prossima stagione? Ma questa ondata di colore che ha
investito le passerelle non ha riguardato solo gli abiti perché anche
gli accessori hanno subito questo impetuoso cambiamento. Dalle scarpe
alle borse, ogni accessorio nella prossima stagione verrà rallegrato
dal colore.

Non fatevi battere sul tempo, ma approfittate fin d’ora per aggiornare vestiti e accessori all’ultimo grido!

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A cura di Martina Meneghetti

Prima Posizione Srl - Migliorare le vendite

Fonte: Article-Marketing.it

Estate: la stagione dell’idea regalo piú originale

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Chi è convinto che la stagione delle idee regalo sia
prevalentemente quella dei mesi che vanno da settembre fino al termine delle
feste natalizie sarà costretto ad ampliare i propri orizzonti valutando il
concetto di idea regalo fotografica, realizzata con gli scatti dell’estate.


La stagione estiva infatti ci vede protagonisti di tanti momenti passati
fuori, nel mezzo del divertimento insieme alle persone con cui vogliamo
condividere di più. Week-end lunghi, vacanze vere e proprie, lunghe notti
passate in giro alla luce della luna e incuranti del fatto che il giorno dopo
il lavoro ci aspetta. L’estate di molti noi è fatta di queste cose che in gran
parte aspettiamo tutto l’anno, come animaletti in letargo che guardano pigri la
stagione del gelo volgere al termine per ridarci le forze.


Vogliamo tante immagini della nostra estate, è naturale e viene spontaneo
perché ci vediamo piú belli, piú rilassati e vogliamo portarci le testimonianze
del nostro possibile “ritorno alla vita” nel corso dell’inverno successivo
quasi a ricordarci, nei momenti piú tristi, che anche per noi esiste una rinascita
fisica e mentale.


Archivi elettronici pieni delle foto già selezionate e piú belle, in riva
la mare o per locali pieni di persone sorridenti e felici. Non basta peró
riguardarsi le fotografie, catalogarle ordinatamente e lasciare soffocare il
senso di vita che irradiano dentro una
ottusa cartella del pc. Bisogna usarle.


Le nostre fotografie estive sono potenziali estremamente ricchi per
autostimolarci realizzando stampe particolari fondate su idee d’arte che
abbiamo da dedicare esclusivamente a noi stessi e soprattutto per concepire le
idee regalo per chi amiamo. Idee regalo come stampe in alta qualità su
materiali particolari come la tela o il legno, stampe
basate su idee che la foto stessa, la sua inquadratura o i suoi colori ci
suggeriscono. Idee perfette per sancire la chiusura di un’estate che ci ha
portato gioia e benessere e idee per proporre una nuova iconografia, una “seconda
edizione”, basata su un nuovo stile di noi e i nostri amici di sempre.


Idee regalo personalizzate da concepire quando la mente è ancora immersa
nella nella gioia estiva e utilizzabili per i regali da fare nel corso dell’anno.
Oggetti personalizzabili come tazze in ceramica, cuscini e coperte che con gli
scatti di un’estate felice cambieranno radicalmente i vostri momenti di relax. Altri articoli da regalo semplici e divertenti
come i foto puzzle, perfetti per ricordare e ricomporre ironicamente un momento
su una spiaggia che si vuole ripetere indubbiamente.


L’estate è davvero la stagione dell’immagine. E’ il tempo della fioritura,
della manifestazione della parte piú gioiosa di noi stessi che è importante fissare e rendere arte, se
ne abbiamo la possibilità.


L’idea regalo piú espressiva, per noi stessi e il nostro ambiente o per le
persone con cui condividiamo i momenti di spensieratezza è sicuramente un’idea
che ha dentro i nostri sentimenti e la nostra parte creativa. Quest’ultima
viene stimolata dalle sensazioni forti che solo certe fotografie sono in grado
di veicolarci.


Non commettiamo ancora l’errore quindi, di far cadere “nel dimenticatoio”
ciò che ci stimola e rende noi e le persone che ci stanno intorno ancora piú
belli e pieni di vita.


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Luca Comellini

Fonte: Article-Marketing.it

L'età migliore per imparare la musica

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La musica figura raramente nelle prime pagine dei giornali. Vi si può trovare in certi casi la prima della scala, l'ex presidente americano Bill Clinton che suona il sassofono, la tragica fine di una famosa rock star...


Molti anni fa mi è capitato di vedere in prima pagina una foto con una moltitudine di violinisti raccolti a suonare in una grande piazza. L'eccezionalità non stava solo nel numero esorbitante dei musicisti, ma soprattutto nella loro età: fra i tre e i sette anni.


Il luogo era (naturalmente) il Giappone.


Ad insegnare loro lo strumento era una scuola (che credo esista tutt'oggi ed abbia sedi anche in Italia) che si richiamava ai principi dell'educatore giapponese Sinichi Suzuki il quale afferma che: "Si può imparare a suonare il violino a tre anni e io ve lo dimostro".


Ora la domanda è: l'obiettivo è proponibile anche ai bambini occidentali?


I genitori interessati al futuro musicale dei propri bambini sanno (ahimè) che la scuola elementare può offrire loro ben poco e che dovranno rivolgersi altrove.


Ma dove? Verso quale strumento? Come si fa ad accorgersi se il proprio figlio è portato per la musica? E ancora e sporattutto: qual'è l'età migliore per iniziare a studiare musica?


Suonare a tre anni


Prendiamo l'ultima domanda: molti sarebbero disposti a rispondere "il più presto possibile".


La questione è però più ingarbugliata di quanto si pensi. Per esempio nessuno potrà mai dire che ne sarebbe stato di un qualsiasi virtuoso se invece di cominciare a studiare musica a tre o quattro anni avesse incominciato a tredici. E nessuno potrebbe assicurare che un inizio precoce sia garanzia di successo.


La storia registra in pompa magna i rari casi di successo, ma si dimentica completamente della massa di coloro che hanno fallito. E il fallimento a cosa è dovuto? Sarà mica il risultato di un rifiuto? E chi mi dice che questo eventuale rifiuto non derivi proprio da una partenza forzatamente precoce?


La faccenda è (appunto) molto ingarbugliata.


Ma la risposta alla domanda a mio avviso è questa: non si può fissare in astratto un rigido limite di età oltre il quale sia difficile diventare "virtuosi dello strumento". Ogni età va bene purchè l'accesso non sia forzato e sia vissuto dal bambino come un gioco, un divertimento e non come uno stress.


L'apporto dei genitori


Innanzi tutto l'errore che ogni genitore deve evitare assolutamente di fare è quello di vedere già nel suo bambino un futuro di grande concertista o di genio della musica. Si può studiare musica per diventare professionisti, ma si può anche farlo per se stessi, perchè fare musica è gratificante in sè e ci permette di esprimerci e di vivere un'esperienza esaltante. E' poco realistico e sicuramente anche controproducente pensare di programmare per un bambino di sette anni, ma anche di dodici, un futuro professionale nella musica.


Quello che invece i genitori possono fare indipendentemente dalla loro preparazione musicale, è offrire al bambino la disponibilità verso la musica. Mostrare di apprezzarla, di dedicarle del tempo magari anche solo ad ascoltandola, andando a qualche concerto... meglio naturalmente se arrivano a praticarla, non importa a quale livello, anche solo con una piccola canzoncina ad orecchio magari accompagnata con la chitarra o con una tastiera. La madre che orienta il proprio piccolo ad ascoltare il canto di un uccellino o il borbottio di una caffettiera, fa per la sua educazione musicale più di quanto potrà fare in futuro il suo insegnante di musica o di canto. All'opposto non c'è peggior freno alla crescita musicale di un bambino dell'inibizione: ridicolizzarlo perchè "stona", impedirgli di usare le stoviglie di casa come batteria...


Al riguardo un piccolo aneddoto.


Una sala di attesa aperta su una strada trafficata e rumorosa. Due bimbi seduti su una cassapanca che scoprono con i talloni la varietà dei suoni prodotti dalle fiancate. L'intervento delle mamme è immediato: "Basta! State disturbando! Mettetevi lì a disegnare!" Il rumore assordante viene da fuori, ma sono i bambini a disturbare con il loro tamburellare. E' forse perchè il suono disturba e il disegno no, che i bambini si sentono incoraggiati quando disegnano e repressi quando tentano di esprimersi con i suoni.


L'educazione musicale del bambino parte quando si inverte questa tendenza.


Informazioni sull'Autore


Mirco Conforti


Se hai trovato interessante l'articolo ti invito nel mio sito dedicato alla musica, a chi fa musica, e a chi si appresta ad iniziare questo cammino: www.ut-musica.com


Fonte: Article-Marketing.it

Baaria

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Regia: Giuseppe Tornatore
Lettura del film di Franco Sestini
Titolo del film: BAARIA
Cast: regia, sogg. e scenegg: Giuseppe Tornatore – fotogr.: Enrico Lucidi – mus.: Ennio Morricone – mont.: Massimo Quaglia – scenogr.: Maurizio Sabatini – cost.: Luigi Bonanno – interpr.: Francesco Scianna (Peppino), Margareth Madè (Mannina), Raoul Bova (Giornalista), Lina Sastri (Tana), Vincenzo Salemme (Capocomico), Paolo Briguglia (Maestro di catechismo), Michele Russo (Turiddu), Monica Bellucci, Enrico Lo Verso (Minicu), Ángela Molina (Sarina anziana), Laura Chiatti (Studentessa), Nicole Grimaudo (Sarina), Beppe Fiorello (Venditore dollari), Aldo Baio, Salvo Ficarra (Nino), Valentino Picone (Luigi), Spiro Scimone, Gaetano Aronica, Alfio Sorbello, Luigi Lo Cascio, Gabriele Lavia, Leo Gullotta (Liborio), Nino Frassica (Giacomo Bartolotta), Giorgio Faletti – durata: 150’ – colore – produz.: Marina Berlusconi, Tarak Ben Ammar per Medusa Film, Quinta Communications– origine: ITALIA, FRANCIA, 2009 – distrib.: Medusa (25-09-2009)
Sceneggiatura : Giuseppe Tornatore
Nazione: ITALIA
Anno: 2009
Presentato: 66. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - Concorso

È la storia di Giuseppe Torrenuova, detto Peppino, ma è– al tempo stesso– la storia di 40 anni di storia in Sicilia e, più precisamente, a Bagheria, città natale del regista ed il cui nome in lingua fenicia fornisce il titolo al film.


Peppino è figlio di Cicco– pastore di capre all’epoca dell’avvento del fascismo– che nel suo durissimo lavoro trova il tempo per dedicarsi alla lettura, innamorato com’è dei poemi cavallereschi e dei grandi romanzi popolari.


Peppino lo incontriamo nella prima sequenza quando la maestra lo punisce mettendolo in castigo dietro la lavagna perché non ha fatto i compiti; la scusa addotta dal ragazzo– «la capra mi ha mangiato il libro»– non viene creduta dall’insegnante ma è vera; lo troviamo poi alla partenza per la guerra, dove l’amico fraterno, Nino, lo saluta alla stazione e gli augura buona fortuna; nel dopoguerra, oltre al fatale incontro con la donna della sua vita (Mannina), Giuseppe scopre le ingiustizie del suo Paese e cerca il modo di combatterle: nasce così la passione per la politica e, segnatamente, per il Partito Comunista Italiano, diventando così per tutto il Paese «Peppino il Comunista».


Il problema con Mannina lo risolverà il padre, Cicco, che interviene dopo una «fuitina mal riuscita» e si porta i due colombi a casa propria per farli poi sposare con una cerimonia dai toni estremamente sobri ed austeri: gli sposi non possiedono neppure le fedi e così si utilizzano quelle delle rispettive madri.


Peppino alterna il proprio lavoro (porta a domicilio delle donne del Paese la propria mucca e munge il latte sulla porta di casa) all’attività politica, per la quale comincia a lavorare strenuamente, cercando di colmare tutte le proprie lacune, anche quelle di carattere culturale. Per cercare di mantenere dignitosamente la famiglia (siamo negli anni ’60) si reca a lavorare come muratore a Parigi, ma la lontananza da moglie e figli è troppo forte, così Peppino accetta di tornare a lavorare per il Partito– con scarsa retribuzione– fino a quando non gli viene proposto di candidarsi alla carica di Consigliere Comunale.


Vince alle elezioni e per la famiglia Torrenuova– allietata da quattro figli– comincia un periodo di relativa prosperità, ma hanno inizio anche i primi screzi con i figli che risentono della confusione d’idee che è presente in sede nazionale: prime contestazioni, scissione dei socialisti dal Partito e allontanamento di un suo carissimo amico.


Il Peppino di una volta, chiamato «il comunista che mangia i bambini», diventa per i contestatori del momento «un riformista», parola il cui significato neppure lui saprà spiegare al figlio.


La partenza, nella parte finale del film, sarà del figlio Michele e ci mostra un Peppino pieno di tosse, ma pieno ancora di un enorme entusiasmo per la vita; a questo punto l’autore «ritira fuori» il bambino Peppino che era stato messo in punizione dalla maestra e che si era addormentato, sognando– questo sembra essere l’assunto della sequenza– quello che avverrà nel futuro: ed è così che l’arco tematico si chiude con il bambino che appare all’inizio ed alla fine e che testimonia di questo perdurare dei vari «Peppino» che si susseguono nella storia di Baarìa, quasi una costante della vitalità della gente del posto.


Il film ruota attorno ai tre personaggi chiave, Peppino, la moglie e il padre Cicco con i nipoti, tra i quali primeggia Michele; le vicende di questi personaggi vengono montate a incastro, ma il film non da motivo di particolari difficoltà di comprensione; la vera difficoltà è l’uso del dialetto siciliano che, per la sua incomprensibilità, viene accompagnato dai sottotitoli in italiano, circostanza che non darà molti buoni frutti economici nelle sale cinematografiche nostrane (mi auguro di sbagliare!).


Con questo modo di strutturare la narrazione, l’autore ci conduce– con una storia che oltre alla serietà ed alla malinconia, presenta anche svariate sequenze divertenti– in un viaggio di circa 40 anni in un Paese che ha passato le varie fase della storia e da tutte ha recepito la speranza che qualcosa potesse cambiare, ma questo cambiamento non si è mai verificato (l’ultimo assessore all’urbanistica di una Bagheria diventata una piccola cittadina è un “ladro” come tutti gli altri che lo hanno preceduto; l’unica diversità: è cieco).


E quindi, oltre a narrare la storia di Peppino, di Mannina, di Cicco e di Michele, la vera protagonista del film è Bagheria, o meglio Baarìa, con i suoi personaggi che si ripetono generazione dopo generazione, con i suoi amori contrastati, con la povertà irrisolvibile del Sud, con le amicizie, ma anche con l’inganno e con il tradimento.


Per fare questo Tornatore ha chiamato a raccolta uno stuolo di attori italiani molto bravi– sembra che siano addirittura 200– disegnando in questo contesto corale, per ciascuno di loro un ruolo piccolo ma fondamentale; mi viene in mente– a titolo esemplificativo– il bravissimo Luigi Maria Burruano, impiegato come farmacista che consegna all’amico di Peppino, Nino, un amaro medicinale al posto di un veleno che il giovane gli ha chiesto «per morire perché si è stufato»; il dialogo tra i due e la successiva convinta attesa della morte da parte di Nino sono tra i pezzi migliori del film.


Ma il film è tutto ben fatto e intriso di buoni sentimenti, dall’amicizia al vero amore, dalla volontà di aiutare chi soffre al desiderio di giustizia, dall’amore per la famiglia al desiderio di risolvere i problemi sociali; certo che al termine dell’opera non possiamo affermare che Tornatore si pronunci in forma ottimistica sul futuro del suo Paese, che viene visto invece come un qualcosa destinato a restare immutato nel tempo: cambiano gli attori delle varie epoche, cambiano le situazioni politiche, ma la sostanza delle cose sembra restare immutata. Un unico neo al bel film di Tornatore (oltre al fatto dei sottotitoli in italiano): forse in sede di montaggio definitivo si sarebbe potuto tagliare una ventina di minuti di narrazione senza che l’opera nel suo complesso ne risentisse, ma probabilmente l’amore di Tornatore per le cose rappresentate è tale che gli ha impedito l’uso delle forbici.


Informazioni sull'Autore


Franco Sestini


articolo pubblicato su http://www.edav.it/articolo.asp?id=397


per saperne di più visita http://www.edav.it


Fonte: Article-Marketing.it

Le altre musiche

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Perchè le musiche extraeuropee sono così difficilmente comprensibili e così lontane dal nostro orecchio musicale? Vediamo di rispondere a questa domanda facendo un breve viaggio nella musica indiana, la quale ha influenzato le culture musicali di altri paesi dell'Asia centrale e orientale.


Secondo l'antica mitologia indiana, la musica fu rivelata agli uomini da Brhama, il creatore dell'universo: in principio fu il suono che si espanse nel vuoto e infine apparve l'universo.


Da questo breve inciso si capisce quanto in India la musica e il canto (strettamente congiunti tra di loro), siano espressioni religiose prima che artistiche, in quanto comprese all'interno dell'universo mitologico e delle dottrine brhamaniche.


Nel corso dei suoi millenni di storia, l'India ha sviluppato strutture musicali e sistemi melodici altamente complessi nei quali la voce umana ha raggiunto in certi casi vertici di grande bellezza espressiva. E' da sottolineare che la musica indiana affonda le sue radici in un'immensa area abitata da popoli con culture e origini diverse, fino ad arrivare alle più recenti invasioni islamiche. Questo ha provocato l'adozione di svariate forme musicali e di un grande numero di strumenti diversi.


D'altra parte ci sono parecchi elementi che accomunano tutte queste culture musicali: la predominanza della musica vocale, lo sviluppo degli strumenti ritmici, l'importanza della linea melodica e dell'improvvisazione.


C'è un altro elemento in comune in queste musiche che le distingue dalla musica classica occidentale: la totale assenza dell'armonia. La musica indiana è puramente "melodica" e non presuppone l'utilizzo dell'armonia, in quanto costituita da suoni che stanno in correlazione esclusivamente per mezzo della loro durata.


I musicisti indiani affermano: "l'armonia influenza la struttura stessa della melodia al punto che per un europeo è diventato quasi impossibile immaginarsi una melodia senza aggiungervi mentalmente o in modo esplicito un sistema armonico".


E' probabilmente per questo che l'orecchio europeo riesce a malapena ad ascoltare una "melodia pura", cioè una melodia presentata in modo quasi del tutto spoglio.


L'altra differenza fondamentale tra la musica indiana e quella europea sta nel fatto che la musica indiana dà una grande importanza all'improvvisazione. Il musicista indiano è un improvvisatore e un potenziale inventore di forme sempre nuove perché l'India non ha mai formulato una vera e propria notazione musicale, come invece è successo in Europa, ed ogni esecuzine può dirsi, in sostanza, una nuova composizione.


La mancanza di notazione ha però un aspetto negativo: le composizioni del passato sono andate per sempre perdute.


La musica indiana si basa su un sistema diatonico e modale, in cui l'unità di base è la svara o nota.


E' una musica essenzialmente lineare, almeno per quanto riguarda gli stili cosiddetti "classici", che ignora completamente le risorse del sistema armonico, del contrappunto e del canto corale. Il numero delle note si modifica a seconda del sistema musicale adottato: può andare da una o due nel pronunciamento del tantra, fino alle pentatoniche, esatoniche e eptatoniche per le melodie più complesse.


A parte la posizione del solista, il complesso orchestrale indiano consiste in un piccolo numero di musicisti. Questo si spiega con il fatto che in un sistema modale non è concepibile uno sviluppo polifonico e ancora meno uno sviluppo orchestrale, come invece è avvenuto in Europa.


Per concludere questa breve (forse troppo) panoramica sulla musica indiana, voglio citare il musicologo e orientalista Alain Danielou il quale afferma che:


"La musica indiana è una musica che parla, che elabora un'idea, che analizza un'emozione. Si sviluppa come l'arte oratoria e richiede un'applicazione particolare della memoria, perchè è mentalmente che i suoni musicali successivi si compongono di una struttura intelligibile. Il loro senso non appare che nello sviluppo della frase, esattamente come nel linguaggio".


Informazioni sull'Autore


Mirco Conforti


www.ut-musica.com


Fonte: Article-Marketing.it

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