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L'Attimo Fuggente - Ti troverò

martedì 3 luglio 2012


Forse la cosa più giusta non è cercare qualcosa...o qualcuno...forse la chiave è trovare noi stessi...imparare a conoscerci e ascoltarci...e magari a quel punto quel qualcosa...o qualcuno...troverà noi...

Arriva un momento nella vita di ognuno di noi nel quale decidiamo che siamo stanchi di fare tentativi e di credere in qualcuno che prima o poi ci deluderà, come in fondo è successo tante altre volte nelle quali abbiamo provato a investire e costruire e immancabilmente ci siamo trovati a dover raccogliere i cocci di una speranza andata in frantumi. Ogni episodio simile ci ha portato a chiudere sempre di più la porta del nostro cuore fino a farci desiderare di girare definitivamente la chiave.

Poi però ci siamo lasciati sopraffare dal desiderio di tentare ancora, di dare un po' di fiducia alla persona che ci trovavamo davanti in quel momento e che sembrava così diversa da tutte le altre e soprattutto dal desiderio nascosto di lasciarci andare al sogno, di pensare che non fosse giusto negarci la possibilità che qualcosa di bello e unico potesse succedere anche a noi E proprio nel momento in cui abbiamo iniziato a crederci davvero qualcosa si è rotto, facendoci ripiombare nella convinzione che non vale la pena investire energie e sentimenti in una storia che prima o poi finirà, come tutte le altre volte.

Possibile che ogni volta che sentiamo il bisogno di qualcosa e tentiamo di costruirlo ne restiamo delusi?

Perché ci imbattiamo sempre nella persona sbagliata?

Questi ed altri pensieri possono dare vita a due tipi di reazioni diverse. La prima è quella di chi si avvilisce e vive la mancanza di un amore importante con tristezza e senso di sconfitta, mostrando al mondo il proprio desiderio e bisogno di fare parte di una vita a due che non riesce a realizzare, e si sveglia ogni giorno sperando di fare l'incontro fatale che potrà cambiare la sua esistenza, per arrivare a sera deluso e frustrato perché l'evento atteso non si è verificato.

La seconda reazione è quella di chi si mostra forte e racconta a se stesso e al mondo che in realtà non ha bisogno di nessuno, che una presenza al suo fianco non farebbe altro che destabilizzare il proprio equilibrio, che la sua vita è troppo piena di cose da fare per aver tempo anche solo di pensare di dedicare un po' di tempo a qualcun altro che non riguardi sé e i propri ritmi, che il lavoro e la carriera sono talmente prioritari da non fargli sentire la mancanza di un amore che gli chiederebbe attenzioni e gli ruberebbe tempo che non è in grado di dare e trovare.

E' giusto smettere di cercare o di aspettarsi che qualcosa di bello possa verificarsi?

Perché alcuni di noi sentono il bisogno di dimostrare al mondo di essere tanto forti da bastare a se stessi?

L'equilibrio che crescendo riusciamo a raggiungere è un tassello fondamentale della nostra
formazione come individui e, con il passare del tempo, diventa sempre più indispensabile quanto più ci ha aiutato a fortificarci ogni qualvolta dovevamo rialzarci da qualche brutta caduta, comprese quelle di tipo sentimentale, e metterlo a rischio per una persona che potrebbe farlo crollare diventa sempre più difficile. Ma un amore bello, pulito, grande e maturo, non destabilizzerà mai il prezioso equilibrio emotivo che abbiamo conquistato con tanta fatica, anzi contribuirà a completarlo e a completarci, rendendoci non solo più forti per il sostegno e il senso di sicurezza che saprà infonderci, ma anche molto più felici.

Raggiunta questa consapevolezza ci metteremo il cuore in pace e smetteremo di cercare
disperatamente o di negare, a noi stessi e agli altri, il desiderio di poter trovare un giorno la persona giusta, quella che ci rimarrà accanto, e vivremo la nostra esistenza serenamente apprezzandone il bello che ci regala ogni giorno, senza aspettarci niente ma neanche rinunciandovi categoricamente.

Sarà proprio quello il momento in cui colui che abbiamo cercato e aspettato per anni, ci troverà, così apparentemente per caso, nel modo più impensato o in quello più scontato, attraverso uno sguardo sconosciuto, ma forse in fondo familiare, mentre stiamo compiendo gli stessi identici gesti e percorrendo la medesima strada del giorno precedente e di tanti altri giorni prima di quello, e capiremo che quel qualcuno ci stava cercando con tutta la determinazione che avevamo perso noi nell'aspettarlo.


Marta Lock

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