Esiste una tipologia di persone che in apparenza
sembra allergica a ogni tipo di impegno o di responsabilità e incapace di
fermarsi. Se nell'arco della nostra vita ci è capitato di avere a che fare con
qualcuno di questi soggetti può esserci capitato di averli giudicati
superficiali, irresponsabili, incapaci di mantenere un impegno, soprattutto nel
caso in cui abbiamo avuto con loro contatti di tipo emotivo.
Determinati comportamenti effettivamente, se
guardati con gli occhi di chi è conforme alle regole e vive la propria vita
secondo schemi ben definiti, possono essere interpretati come una mancanza di volontà
a scendere in profondità e accogliere sentimenti che fermerebbero il loro
continuo movimento e il loro continuo bisogno di esplorare e conoscere. E più
ci sfuggono più risvegliano in noi il desiderio di inseguirle e cambiarle,
convinti che se riuscissimo a far loro comprendere che c'è del bello anche nel
fermarsi e condividere, inizieranno ad apprezzare la tranquillità e la serenità
scegliendo di conformarsi a un tipo di rapporto canonico, comune all'idea che
ne hanno la maggior parte delle persone.
E' possibile domare un soggetto tanto sfuggente e
selvaggio?
E soprattutto siamo sicuri che farlo sia la cosa
giusta?
I cambiamenti che possiamo ottenere da queste persone
sono solo momentanei poiché costituiscono una tale forzatura nei confronti
della loro natura da non poter essere sostenuti troppo a lungo, e soprattutto
perché hanno su di loro hanno l'effetto di farli sentire inadeguati e
incompresi in quello che è semplicemente un modo di essere. Ovviamente in
questo caso non si stanno prendendo in esame i finti spiriti liberi, o per
meglio dire i libertini, quelli cioè che nascondono dietro una professata
libertà di pensiero e di azione solo l'esigenza momentanea di divertirsi in ogni
modo e con ogni mezzo.
Il vero spirito libero è colui il quale non riesce a
collocarsi né a vedersi in una situazione che faccia sentire minata la sua
libertà d'azione, che non deve essere intesa nell'accezione negativa del
termine, e che non riesce a tollerare l'idea di sentirsi in qualche modo
incatenato o costretto in una situazione; è colui per il quale la parola dovere non può esistere, soprattutto se
riferita ai rapporti personali; colui il quale ha bisogno di sentirsi libero di
scegliere ogni giorno con chi proseguire il proprio cammino e di poter andare
via per provare la voglia di tornare. Va lasciato libero di correre e non ha
bisogno di qualcuno che lo fermi, semmai di chi è abbastanza forte e sicuro da
voler correre libero al suo fianco, perché è solo in questo modo che riuscirà
ad averlo accanto, senza garanzie, senza reti, senza promesse ma con la
certezza che finché rimarrà al suo fianco sarà sinceramente convinto di volerlo con ogni sua fibra.
E il fatto che non riesca a vivere i sentimenti e i
rapporti secondo i canoni tradizionali, non significa certo che sia incapace di
amare, anzi, molto spesso è capace di emozioni tanto intense quanto profonde e
durature, ma non deve mai essergli chiesto di pronunciare la parola per sempre,
perché non fa parte del suo vocabolario, lo farebbe seguire ingabbiato in uno
schema in cui sa perfettamente di non poter entrare.
Il vero spirito libero non vuole essere domato,
semplicemente amato per ciò che è, perché solo così riuscirà a non sentirsi
inadeguato al punto da voler scappare via lontano, solo così potrà sentirsi libero
di scegliere di fermarsi, non per sempre, per un po', inconsapevole che quel
per un po', giorno dopo giorno, potrebbe anche diventare per sempre.
Marta Lock
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