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B.B. King e Lucille, il re del blues e la sua regina

martedì 7 dicembre 2010


Sappiamo che la musica è una successione di note che, poste una dopo l’altra, formano una melodia. Può essere orecchiabile, cacofonica, piacevole, rilassante o aggressiva, ma la melodia scaturisce dalle note formando canzoni, ballate, arie, pezzi strumentali e quant’altro: il primo passo, comunque, si fa nei negozi di strumenti musicali, come successe a Riley B. King, meglio conosciuto come B.B. King, ovvero Blues Boy King.

Nacque nel 1925, e da piccolo lavorava come mezzadro in Mississippi: raccoglieva cotone nei campi con la madre e la nonna, ma aveva una passione per la musica che coltivò fin da piccolo cantando gospel in chiesa. Poi nacque la sua passione per le chitarre acustiche: a 12 anni comprò la prima, si esercitò e affinò la sua tecnica quando decise, nel 1943, di trasferirsi in Tennessee, a Memphis, dove suo cugino Bukka White, che suonava la chitarra nel country blues, lo aiutò.

Si dotò anche di microfoni audio, e iniziò a suonare in radio e a registrare cantando e suonando la chitarra, che con l’andare del tempo dotò dei vari effetti musicali tipici dello strumento. Sempre accompagnato dalla sua chitarra, B.B. King iniziò la sua scalata verso il successo, che oggi, all’età di 85 anni, è ancora al top: è ormai un mostro sacro del blues, e con la sua chitarra gira il mondo per far ascoltare la sua musica.

L’amatissima Lucille di B.B. King è una Gibson ES-335, e la Gibson ha chiamato un modello Lucille proprio in onore del maestro del Blues: è una semi-acustica che riesce a seguire quello che è considerato il più grande bluesman vivente nelle sue invenzioni e prodigi musicali. Proprio al suo genio musicale è attribuita la creazione della tecnica del vibrato, che nella chitarra si effettua “incrociando” le corde tra loro, ovvero avvicinando la corda a cui si sta dando l’effetto alla corda vicina; questo effetto è stato battezzato “hummingbird”, ovvero colibrì.

Il motivo per cui B.B. King chiama tutte le sue chitarre Lucille risale ad una serata d’inverno del 1949 in cui stava suonando in una sala da ballo in Arkansas. Faceva freddo, e capitava spesso di riscaldare i locali accendendo un barile di kerosene. Purtroppo però in quell’occasione ci fu una lite tra due uomini, e il barile cadde e il kerosene infuocato si rovesciò sul pavimento, dando fuoco al locale.

Naturalmente tutti scapparono fuori, ma il giovane B.B. King rientrò nel locale per salvare la sua chitarra. Il giorno dopo scoprì che la lite tra i due uomini era scoppiata per una donna di nome Lucille, e decise di chiamare così la sua chitarra (e le successive) per ricordarsi di non fare mai più una cosa del genere.

B.B. King, che ha compiuto 85 anni da poco, continua a suonare sempre tutto il blues che c’è in lui. Non possiamo fare altro che ringraziarlo per tutto il blues che ci ha regalato e ancora ci regala… un applauso al re del blues!

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A cura di Lia
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Fonte: Article-Marketing.it

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