La musica è una delle più grandi espressioni dell’animo e della mente
umana, connubio perfetto tra razionalità e sentimento, precisione
formale e libera espressione. La musica coniuga e riassume in sé alcune
delle caratteristiche dell’essere umano, ed è forse per questo che
nessuno di noi riesce a farne a meno. C’è chi si accontenta di
ascoltarla nella propria stanza o in una sala da concerti, e chi invece
la musica vuole suonarsela da solo, affinando la propria tecnica
frequentando una scuola musicale.
In ogni caso, e in qualunque modo ci si avvicini alla musica, lo si fa
perché essa riesce ad accompagnare momenti diversi della nostra
esistenza, consolandoci quando ci sentiamo tristi, facendoci ballare e
saltare con i nostri amici quando siamo felici, permettendoci di
esprimere la nostra rabbia urlando a squarciagola o aggredendo le corde
di una chitarra. Sia che la si suoni o che la si ascolti, la musica
riesce a penetrarci dentro, e a tirare fuori anche le nostre parti più
segrete, quelle che nascondiamo agli altri, e talvolta a noi stessi. Un
mondo senza musica sarebbe come un mondo senza libri o un mondo senza
immagini: un mondo incompleto, e manchevole di quello che esprime al
meglio l’animo umano.
La musica è sempre stata di tutti, e anche
se c’era– e c’è ancora– una divisione tra musica colta e popolare,
musica commerciale e arte, tutti sentono il bisogno di avere un qualche
contatto con essa. Si comincia sin da piccoli, quando la mamma canta al
proprio pargolo delle ninna nanne per farlo addormentare, come a dire
“non ti lascio solo, c’è la musica nelle tue orecchie e nel tuo cuore”, e
si va avanti tutta la vita, con il primo corso di chitarra o di
basso elettrico, con l’acquisto del primo disco, con il primo, atteso,
concerto dal vivo. Come all’inizio della nostra esistenza la musica
dimostra subito di saper alleviare le nostre sofferenze, di conferirci
serenità e calma, così nel corso della nostra vita ci accorgiamo, in
varie occasioni, come nulla meglio delle nostre canzoni preferite
sappiano capirci e avvolgerci, quasi che avessero il potere di uscire
dal lettore per venirci ad abbracciare.
Il potere della musica si
sprigiona anche ascoltandolo, ma imparare a suonare uno strumento, o a
cantare, significa trovare un mezzo espressivo ancora più personale. Se
il mondo dell’industria discografica sembra ormai invaso da gruppi
cloni, che creano canzoni tutte uguali, solo per rispondere alle
esigenze di mercato e per fare soldi, è pur vero che la maggior parte
delle persone che inizialmente decidono di frequentare un laboratorio musicale o
un corso di sax o di qualsiasi altro strumento, si avvicina in modo del
tutto disinteressato alla musica, e pensa soprattutto all’ebbrezza che
può dare il tenere uno strumento in mano, e ad acquisire la capacità di
esprimersi tramite la musica. Purtroppo i “musicisti contabili” esistono
eccome, ma questo non deve inficiare il mondo della musica, che è
innanzitutto espressione di sé e del proprio mondo interiore.
Informazioni sull'Autore
Articolo
a cura di Francesca Tessarollo
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