Destinare una parte dei propri risparmi per la costruzione di una pensione integrativa è diventato sempre più un imperativo per l'Italia. Per i giovani di oggi non è infatti pensabile arrivare all'età della pensione senza un qualche strumento integrativo che vada a compensare la rendita garantita dallo Stato. Il modo più tradizionale e semplice per costruirsi una rendita aggiuntiva consiste nella sottoscrizione di una polizza vita. La polizza vita si è evoluta nel tempo: dalle iniziali forme tradizionali si è passati a strumenti più complessi con maggiori contenuti in termini finanziari, come ad esempio le polizze vita "unit linked" e "index linked", ancorate all'andamento di particolari indici azionari.
Come funziona la polizza vita
La polizza vita è un contratto particolare stipulato tra un privato (il contraente) e una compagnia di assicurazione. In cambio del pagamento di una determinata somma di denaro, la compagnia di assicurazione si impegna, ad una data prestabilita, a corrispondere una rendita o un capitale. La somma di denaro che l'assicurato versa alla compagnia di assicurazione viene definita "premio" e rappresenta la remunerazione della società assicuratrice per il rischio che si assume. Quattro sono i soggetti che danno forma alla polizza vita: 1) la società di assicurazione; 2) il contraente, ovvero colui che stipula il contratto; 3) l'assicurato, la persona, cioè, a cui è riferito l'evento; 4) il beneficiario, ovvero colui che, al verificarsi di un determinato evento, ha diritto a ricevere la prestazione.
Come si sviluppa il premio. Come già detto in precedenza, la polizza vita prevede il pagamento di un premio. A seconda dei tipi di polizza, il pagamento avviene in un'unica soluzione al momento della stipula del contratto (premio unico), oppure attraverso versamenti periodici con scadenza annuale (premio ricorrente) per una certa durata. Esistono poi anche polizze a premio unico ricorrente: sono polizze molto flessibili che consentono, anziché impegnarsi in un versamento unico una tantum di grosso importo, di effettuare più versamenti con una frequenza scelta dall'assicurato e per un importo fissato di volta in volta. Al momento della sottoscrizione del contratto è senz'altro importante informarsi se il premio è al lordo o al netto dei caricamenti, dei costi accessori e delle imposte.
Rendita o capitale? In cambio del versamento del premio da parte del contraente la compagnia assicuratrice si impegna al versamento a una data stabilita, di un capitale o di una rendita. Optando per il capitale si ottiene dalla compagnia assicuratrice il versamento in un'unica soluzione di quanto maturato negli anni in base ai premi versati; chi sceglie invece la rendita, si assicura un vitalizio per il resto della propria esistenza o per un periodo prefissato. Come scegliere tra le due alternative? Dipende dalle necessità finanziarie del singolo e dalle motivazioni che lo hanno portato a sottoscrivere una polizza. Nella decisione finale rientrano anche motivazioni di carattere fiscale, perché il fisco riserva un trattamento diverso a seconda che si tratti di capitale o rendita.
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Simone Ricci per Soldoni.it, sito di approfondimento dedicata all'economia, alla finanza e alla borsa italiana
Fonte: Article-Marketing.it
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