Il modulo di risposta sul web può sembrare semplicemente una tecnica di risposta come un’altra, ma per molti direct marketer è un sistema di penetrazione ottimale. Un motore di ricerca può far parte di una “pagina di approdo” oppure essere il punto conclusivo di un URL specializzato, progettato per incanalare risposte non solo da un sito web, ma anche dai mezzi tradizionali di direct marketing. Diversamente all’indirizzo e-mail passivo, il motore di ricerca è attivo. Per la precisione è addirittura interattivo e gli internet marketer lo stanno usando con grande successo.
Ecco come funziona. Pubblicate un annuncio a risposta diretta, oppure spedite qualcosa in direct mail. Nell’invito all’azione inserite i seguenti percorsi di risposta:
- Un indirizzo o un numero di fax al quale chi risponde può inviare un tagliando (se si tratta di un annuncio), una cartolina o un modulo (se si tratta di direct mail).
- Un numero di telefono (preferibilmente un numero verde) per ricevere richieste oppure ordini.
- Un URL speciale sul web, se possibile configurato come identificatore univoco per la campagna in questione.
L’URL speciale sul web può “associarsi” al nome esistente del vostro sito web. Basta creare un URL come www.nome delvostrositoweb.com/nomepromozione. Ancora meglio, potreste definire un URL totalmente univoco, riservato solo alla promozione corrente (anche se questo comporta dei costi aggiuntivi). In base ad alcune valutazioni, gli URL totalmente univoci sono vantaggiosi perché portano il possibile cliente lontano dalla home page di un generico sito web. Questo è importante se volete realmente cercare di capire da quale campagna provengono i possibili clienti. Perché? Per lo stesso motivo per cui inserite una cartolina di risposta nella direct mail e dite: “ Rispondete oggi per questa offerta gratuita rispedendo questa cartolina”, invece di dire semplicemente: “Contattateci per ulteriori informazioni”. Nel direct marketing dovete favorire le risposte indicando con precisione cosa fare e dove andare. Fare un’offerta specifica invece di offrire informazioni generali permette di ottenere più risposte. Chiedere una specifica risposta a una particolare offerta facilita o potenzialmente incrementa il numero di risposte.
Indirizzare un cliente potenziale a un sito web aziendale, quando si sta cercando di acquisire nuovi clienti, sviluppa una vasta gamma di possibilità che potrebbero portare ad una risposta, ma non necessariamente. Il fatto è che quando i clienti potenziali accedono alla home page di un sito web anziché a un modulo di risposta sul web, potrebbero non essere in grado di trovare agevolmente quest’ultimo. Questo perché molte home page sono traboccanti di informazioni e di collegamenti e la maggior parte dei web marketer non pensa di evidenziare opportunamente il collegamento al motore di ricerca.
C’è un altro effetto collaterale spiacevole nel non usare un motore di ricerca. I clienti potenziali business to business si stanno abituando sempre più al web come a un mezzo per saperne di più sulle aziende e sui loro prodotti. Questo significa che essi potrebbero visitare il sito web di una società quando vedono un annuncio pubblicitario o ricevono un messaggio di direct mail, anche se nella promozione è incluso un URL in bella evidenza. Queste persone visitano il sito web, si guardano attorno, trovano le informazioni che desiderano e poi se ne vanno. Di conseguenza la campagna genera risposte, magari anche buoni contatti, ma essi non possono essere attribuiti effettivamente alla campagna, quindi il risultato della campagna è piuttosto mediocre, perché il marketer non è riuscito a ottenere informazioni identificative sui possibili clienti. Quando il marketer analizza la campagna la trova deludente, eppure i clienti arrivano, solo che provengono da percorsi di risposta che non sono stati misurati nell’ambito della campagna.
Ecco perché è essenziale vincolare un’offerta unica e tassativa al proprio motore di ricerca: deve trattarsi di qualcosa che il cliente potenziale può ricevere solo andando a quel motore di ricerca preciso. Se l’offerta è unica, i clienti potenziali saranno più inclini a recarsi in un determinato posto per fruirne. Un errore comune consiste nell’effettuare un’offerta di direct marketing che è già in bella vista sul sito web. Se tutti possono accedere all’offerta attraverso il vostro sito web aziendale e senza essere costretti a fornire informazioni di identificazione e qualificazione, otterrete dei visitatori, ma non dei possibili clienti.
Informazioni sull'Autore
Ivano Morandi emergente nel settore web marketing... ecco cosa dicono di lui
http://www.ivanomorandi.com/annunci/che-soddisfazione
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Fonte: Article-Marketing.it
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