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Spam e phone spam, difendersi con i mezzi giusti

lunedì 6 dicembre 2010

Le ultime proposte del governo italiano, quelle riguardanti il consenso all’utilizzo, da parte di aziende e società per fini commerciali, di dati personali presenti su pubblici elenchi, ha causato un’accesa ribellione da parte di consumatori e delle associazioni che li rappresentano.


Il rischio, secondo questi, è quello di una nuova ondata, di quella che è stata definita da molti una campagna di spam telefonico, che potrebbe sortire lo stesso effetto contro cui si sta cercando disperatamente di combattere, per quanto riguarda le caselle di posta elettronica.


Cosa si intende per spam:


Il termine spam, deriva da una nota marca di carne in scatola.

In un famoso sketch del Monty Python's Flying Circus, veniva rifilata come piatto principale, ed accompagnata da diversi contorni, nella maggior parte dei piatti previsti sul menu di un locale britannico, scatenando l’ira dei clienti.


Con questo termine oggi ci si riferisce ai messaggi pubblicitari inviati tramite internet, in numero assolutamente elevato, da società e aziende commerciali, in modo automatico e senza alcun consenso da parte del destinatario.


Quella che può sembrare una inoffensiva campagna pubblicitaria, in realtà si è trasformata nel tempo in un’attività fastidiosa e rischiosa. I messaggi spam, infatti, oltre che intasare caselle e server di posta elettronica, molto spesso possono contenere e diffondere nella rete non solo prodotti di infima qualità, ma anche medicinali pericolosi o non controllati, immagini e video pornografici e pedo-pornografici, virus e programmi pirata, truffe telematiche e molto altro.


I metodi per difendersi: uno dei metodi più usati per difendersi dallo spam è quello dell’installazione sul singolo terminale, o sul server di posta, di un filtro antispam.


Il filtro antispam è un programma, generalmente personalizzabile, che riesce a distinguere i messaggi pubblicitari definibili come spam, e ad eliminarli in modo diretto, secondo logiche semantiche o secondo sistemi di bloccaggio automatico di particolari server spammer.


Molti altri sono i sistemi di controllo dello spam, tutti più o meno efficaci, ma comunque non affidabili al 100%.


Ma come difendersi dallo spam telefonico?


“I dati personali presenti nelle banche dati costituite sulla base di elenchi telefonici pubblici formati prima del 1º agosto 2005, sono lecitamente utilizzabili per fini promozionali sino al 31 dicembre 2009, anche in deroga agli articoli 13 e 23 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, dai soli titolari del trattamento che hanno provveduto a costituire dette banche dati prima del 1º agosto 2005”.


Questa è la norma incriminata presente nel Maxiemendamento proposto dal Governo ed in fase di approvazione.


In realtà gli unici filtri anti spam telefonico restano, per adesso, il Garante della Privacy, oltre che le associazioni dei consumatori, che stanno lottando contro l’approvazione di questo intervento di proroga, che peraltro si riferisce ad elenchi compilati senza alcun consenso da parte degli interessati ad essere inseriti nei suddetti.


Da segnalare la possibilità, al momento della ricezione di ogni telefonata, di richiedere la cancellazione dall’elenco e la cessazione immediata dell’attività pubblicitaria a quel contatto.


Informazioni sull'Autore



Valeria Buonocore - Web Agency Punto Rada- Napoli


Fonte: Article-Marketing.it

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